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Il flop di Liz Taylor e Richard Burton sulle scogliere di Capo Caccia
Il film progettato come colossal cinematografico e ambientato in Sardegna, sarà stroncato da scarsi incassi al botteghino e critiche feroci
Alla Festa del Cinema di Roma, in questi giorni, è stato proiettato un documentario (scritto e diretto dal critico cinematografico Sergio Naitza, prodotto da Karel) che racconta e ricostruisce la storia di un film entrato nella storia del cinema non per meriti ma per critiche e speranze disattese.
Il documentario si intitola “L’estate di Joe, Liz e Richard” e il film incriminato è “La scogliera dei desideri” (titolo originale “Boom!”). Il certosino lavoro di ricerca di Naitza nasce da un progetto più ampio che vuole riconsiderare le grandi produzioni cinematografiche che, tra gli anni ’50 e ’70, approdarono in Sardegna quando ancora non lavoravano registi sardi.
La coppia del momento è quella storica formata da Liz Taylor e Richard Burton. Joe è il regista Joseph Losey, la sceneggiatura di Tennessee Williams. Un cast entusiasmante, un budget altissimo per l’epoca, una location unica nel suo genere.
Sergio Naitza e la sua squadra decidono di fare un salto nel tempo e ripercorrere le tappe della pellicola targata “Universal Studios”. Le scogliere selvagge di Capo Caccia fanno da sfondo all’estate del 1967. Hollywood sta vivendo il suo periodo dorato fatto di glamour, storie accattivanti, amori burrascosi.
Nel documentario sono raccolte le testimonianze di chi visse personalmente l’esperienza cinematografica. Da Los Angeles a Parigi, fino a Roma. A parlare sono Joanna Shimkus (moglie di Sidney Poitier e che recitò la parte della segretaria della Taylor), Michel Ciment storico del cinema, Gianni Bulgari che fornì a Liz i gioielli per la pellicola. Poi le testimonianze degli algheresi assunti come comparse.
L’intenzione di Tennessee Williams è, fondamentalmente, quella di rappresentare il problematico rapporto tra una donna ormai in là con gli anni e preparata alla morte e un giovane uomo dal fascino sensuale e i modi da poeta vagabondo. Liz Taylor ha solo 35 anni ma la sua bravura è indiscutibile. Ciò che la critica non le perdonerà e che lo stesso Williams confesserà, sarà l’aver proposto il marito Richard Burton (che aveva 42 anni) e aver, alla fine, portato il pubblico ad aspettarsi il solito copione infarcito di gossip.
Peccato, perché le ambientazioni (Capo Caccia, Argentiera, Tavolara), nella loro natura così selvaggia e immerse in una sorta di isolamento spirituale ben si adattavano alla sceneggiatura originaria e al personaggio di Mrs. Goforth. Gran parte delle scene vennero girate all’interno di un hotel a strapiombo sulla scogliera che venne distrutto, in seguito, da un evento naturale.
E altra grande protagonista del film è la scogliera di Capo Caccia, alta e frastagliata, sulla quale si infrangono le onde provocando un perpetuo rumore sordo. Proprio questo rumore diede l’idea per il titolo originale: “Boom”.
La pellicola, che avrebbe dovuto essere un grande successo, collezionò solo risultati deludenti, nonostante il cast, la regia, la sceneggiatura e la colonna sonora ma divenne un cult proprio per questo motivo e molti critici cinematografici e amanti del cinema lo analizzarono per capirne le cause del flop.