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Iglesias a Milano per proporre la sua offerta turistica
Tra le destinazioni del progetto Slow Food Travel, Iglesias si presenta come meta di viaggio 365 giorni l’anno
Alla BIT di Milano il Comune di Iglesias c’è e all’interno dello Stand di Regione Sardegna (Padiglione 3) presenta tutta la sua offerta turistica che parte dai siti minerari – prodotto di punta della destinazione – per focalizzare poi l’attenzione su alcuni appuntamenti clou come “La Settimana Santa” e le sue processioni – tra le più affascinanti dell’isola.
“L’intenzione è quella di mettere il viaggiatore nella condizione di scoperta, di lasciarlo immergere in un territorio in grado di andare oltre la trasparenza delle sue acque e delle sue spiagge da cartolina. Vogliamo che chi viene a trovarci – dichiara il Sindaco di Iglesias Marco Usai – si senta accolto, possa attraversare le nostre terre, magari a piedi percorrendo il Cammino Minerario di Santa Barbara, che parte proprio qui e che si snoda all’interno del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, e comprendere la nostra lunga storia, le origini ispaniche, il valore che questa zona ha avuto nel XX secolo. Crediamo fortemente che Iglesias possa essere un territorio attrattivo 365 giorni l’anno”.
E i dati sui flussi turistici del 2022 sono la prova concreta che ad Iglesias qualcosa sta cambiando. Una strategia di destagionalizzazione iniziata e che continuerà. Numerose sono infatte le visite guidate nelle aree ex minerarie, i tour nelle vie del centro storico e nei musei della città come anche gli eventi e le opportunità di crescita che si stanno affacciando.
Nel 2022 Porto Flavia, emblema per la zona, nonché opera ingegneristica di pura avanguardia, è stata l’attrazione principale con 63.825 visitatori (+ 23.500 presenze in più rispetto al 2021, quando i visitatori erano stati 40.212) e un incremento del 59%.
Dati confortanti anche per gli altri due siti ex minerari della Grotta Santa Barbara e della Galleria Villamarina, rispettivamente con 11.212 (+ 50%) e 4.972 visitatori (+ 26%).
Da segnalare anche i 1.401 visitatori che dal mese di luglio si sono recati al Museo di Mineralogia, presso l’Istituto Asproni e gli oltre mille partecipanti al tour guidato per le vie del centro storico.
Iglesias e buon cibo sono da sempre legate. Tanti sono gli esempi di piatti tipici della città. Ricordiamo diverse varianti di cottura dell’agnello, che si sposa benissimo con la fregola, con le uova e limone o con carciofi e patate. Per una Iglesias da mangiare non possiamo non citare il mustatzeddu de tamatiga, ottima focaccia con pomodoro, aglio, olio e basilico. Tra le zuppe stagionali ricordiamo quella di fave. Mentre tra le carni si annoverano Su bucconi e su rei, arrosto tipico con diversi tipi di carne una dentro l’altra e chiuse da erbe aromatiche; S’impanada a sa meuredda, arrosto con misto di aromi, olio e pane grattugiato. Infine citiamo i dolci, tra cui le pastiglie, gli amaretti, i biscotti e i croccantini, e in occasione del carnevale i parafrittus e gli arrubiolus.
Ed è proprio in questa ottica che Iglesias e il suo territorio è stato scelto da Slow Food Italia per “Slow Food Travel“, il percorso formativo dedicato alla promozione dell’enogastronomia locale e alla formazione degli addetti ai lavori, per dar vita a un’offerta turistica attenta al patrimonio delle comunità.
Il progetto far vivere emozioni, educare i viaggiatori alla tutela della biodiversità alimentare e favorire la conoscenza di culture, identità e gastronomie locali, ma anche creare sinergie e stimolare incontri con le persone, custodi della natura e delle tradizioni dei territori.
E per concludere appuntamento ad aprile con le processioni della Settimana Santa
La Pasqua è sempre un momento di grande fascino per la Sardegna, ancor di più a qui dove ad aprile si svolgono processioni tra le più antiche e affascinanti d’Italia; un segno tangibile che la cultura aragonese ha lasciato in Sardegna dopo quattro secoli di dominazione.
Ma qui in questa città del sud-ovest la Spagna ha anche contribuito con altro, nell’origine del nome Iglesias, che vuol dire chiese, e nello stile gotico – aragonese delle volte presenti nei principali edifici religiosi della città. Arrivare qui, ad aprile, vuol dire immergersi in un clima emozionante. In ogni angolo della città c’è grande partecipazione da parte dei locali e i turisti non mancano. Sono tutti qui, insieme, per non lasciarsi sfuggire l’occasione di vivere da vicino i momenti più toccanti della storia della Passione e della Resurrezione di Cristo.
Un susseguirsi di avvenimenti che intrecciano tradizioni antichissime, religione, folklore, patos e sentimenti, anche dei meno credenti. I riti della Settimana Santa ad Iglesias iniziarono sicuramente dopo il 1500. Le processioni che vedono impegnata la Confraternita della Vergine della Pietà del Santo Monte, la più antica della città, sono quattro: la Processione dei Misteri (martedi), dell’Addolorata (giovedi), del Monte e del Descenso (venerdi mattina e venerdi sera). Seguono le processioni tradizionali della Pasqua con “Su incontru” e “S’inserru”, il martedi successivo alla stessa.