Serie D – Latte Dolce tra gruppo e difesa: coperta corta, ma le soluzioni non mancano
I cani mordono? Mettete un guinzaglio ai loro padroni
Le campagne sono infestate da randagi di tutte le taglie. Ecco perché e come in caso di incidente ad essere puniti devono essere i loro proprietari
Nelle belle strade sterrate della Sardegna, il piacere di concedersi una sana pedalata o una rigenerativa passeggiata sta diventando un angosciante atto di coraggio. Troppo spesso, in qualsiasi percorso si sia scelto per passare due minuti in santa pace, si rischia l’incolumità. Perché le campagne sono invase da mute di cani, ma soprattutto sono infestate da una marea di padroni senza guinzaglio: quando non bastano gli amici dell’uomo a mettere a rischio l’incolumità dei ciclisti, sono gli irascibili proprietari degli animali a diventare mine vaganti. Sono loro infatti a rintuzzare le proteste dei malcapitati viandanti con urla, offese verbali, minacce di ritorsione, aizzando così, senza rendersene conto (ed è questa la cosa più grave) le bestie contro chi passa vicino alle case rurali, nei viali alberati, nei sentieri campestri.
E guai se qualcuno cerca di difendersi dall’attacco degli animali con quel che gli capita in mano (un sasso, un bastone, la pompa della bici, la borsa o la busta con la merenda). “Guai a te”, dicono, “guarda che il cane non fa nulla, guarda che il cane non ha mai morso nessuno”. Sciocchezze: molti ciclisti sono stati assaliti, parecchie persone sono state rincorse. Ma quel che è peggio, in tanti hanno dovuto abbassare lo sguardo di fronte all’atteggiamento di sfida di qualche idiota: “Tu non passare più qui, altrimenti ti faccio un culo così”, con in aggiunta il gesto delle dita ravvicinate a mo’ di cerchio che tutti conoscono. Colpa dei cani? Di sicuro no. Colpa dei conduttori? Non di tutti. I conduttori più pericolosi sono quelli che ritengono le loro belve, così devono essere definiti i cani di taglia grossa, siano docilissime. Tuttavia, i cuccioli più difficili sono di piccola taglia, quelli che circolano liberi nelle campagne.
Sono animali molto intelligenti: sanno muoversi in branco, sanno fermare una corsa o una passeggiata tagliando la strada al malcapitato, mentre gli altri attaccano e spesso mordono da dietro e da ambo i fianchi. In questi casi, abbastanza comuni, il padrone dov’è? Semplicemente non c’è. I padroni meriterebbero perlomeno una sanzione. Le forze dell’ordine, i barracelli e le guardie campestri hanno la possibilità di difendere i cittadini utilizzando le norme del codice penale e del codice civile. Infatti, secondo la sentenza della Cassazione, quinta sezione penale, numero 4672/2009, “non si può lasciare il proprio cane libero di scorrazzare, nemmeno nel cortile condominiale, senza guinzaglio e senza museruola, altrimenti si può essere ritenuti responsabili dei danni che l’animale provochi a terzi“. Proprio per questo, il Codacons torna a chiedere l’introduzione di un patentino obbligatorio “per chi possiede cani particolarmente potenti e potenzialmente pericolosi”.
Applicando la legge, peraltro, si possono ottenere due risultati: la conservazione della salute dei cittadini e dei cani soggetti a inutili e inumane randellate o, peggio, ad essere imprigionati e gasati in un canile. Il morso di un cane può causare una lesione cutanea che può essere più o meno ampia o profonda, a seconda delle dinamiche dell’incidente e della tipologia di cane coinvolto. Uno dei rischi connessi con il morso è quello di infezione, “dovuta ai batteri presenti nella saliva dell’animale. Se il morso è stato inflitto da un cane potenzialmente infetto, occorre subito valutare l’opportunità di eseguire la profilassi antirabbica e verificare se la vittima ha bisogno della vaccinazione antitetanica”, si legge in un sito web gestito da veterinari. Le amministrazioni comunali, le Province e le Asl devono fare qualcosa, altrimenti i cittadini saranno costretti a difendersi in proprio contro cani e padroni: come nel Far West.