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Delinquenti si nasce o si diventa?
di Antonello Unida
Garante Territoriale di Sassari delle Persone private della Libertà personale
È possibile realizzare un processo rieducativo dentro un percorso di privazione della libertà? C’è un’alternativa al carcere?
Eccomi con il consueto appuntamento, oggi desidero pormi, e porvi, questa domanda: delinquenti si nasce o si diventa?
Credo sempre più che delinquente si diventi, che l’esperienza delinquenziale non sia insita nella Persona umana.
Soffermandomi quindi sui nostri giovani, anche minorenni, che compiono degli atti criminosi, un interrogativo di fondo me lo pongo: quale sviluppo, quale formazione c’è stata in questi ragazzi? Come si è costruita questa personalità? Perché non sono diventati adulti credibili anche loro come tutti noi?
Ecco, io mi pongo queste domande, e questo che io leggo come fallimento esistenziale della Persona privata della Libertà, sopratutto in una età così delicata come è l’adolescenza.
Quindi quale risposta diamo noi, quale risposta dà la Società? Mi domando: è ancora possibile dare una risposta di privazione della libertà a chi non è stato in grado di gestire la propria libertà?
Mi viene in mente un grande pedagogista brasiliano, (come Voi tutti sapete, adoro il Brasile) Paolo Freire, che nella Pedagogia degli oppressi dice che “Educare è pratica di libertà”: ma allora come è possibile vivere questa contraddizione insita nell’articolo 27 della nostra Costituzione, che dice: “le pene non possono consistere in un trattamento contrario al senso di umanità, tendendo sempre alla riabilitazione, alla rieducazione della Persona detenuta.
Badate bene, nella costituzione si parla di pene, non di carcere.
Mi chiedo perchè non abbiamo inventato un’altra risposta alla pena che non sia la privazione della libertà. Perchè una cosa è certa, non è possibile realizzare un processo rieducativo dentro un percorso di privazione della libertà.
Perché non riusciamo, o abbiamo grosse difficoltà, a superare questa cosa? Interessante, qui il testo del professor Luigi Manconi, Aboliamo il carcere, mio personale testo guida, che in alcuni passaggi, si pone questa domanda.Ovviamente non sto parlando di criminalità organizzata eh…ma sto parlando dei nostri giovani che si trovano rinchiusi, anche qui nella Struttura di Bancali.
Come possiamo farli diventare degli adulti credibili? Quanto lo siamo noi, ora, adulti credibili? Cosa manca ai nostri giovani che finiscono nelle patrie galere? Quanta responsabilità abbiamo noi adulti? E la scuola? E la famiglia?
Quanto responsabilità hanno tutti gli organismi che hanno la finalità educativa nel perdere questa gioventù?
Io nel mio ruolo di Garante, all’interno della Struttura di Bancali, ho a che fare con diversi ventenni, e a loro lo dico subito: ragazzi, io non sono un Giudice, un Avvocato, un Magistrato, sono qui principalmente per vigilare sull’articolo 27 della Costituzione, e poi sono qui per ascoltarvi, sì, ascoltarvi, a uno a uno, alla pari, da Uomo a Uomo, andando in Epochè, come solevano dire i greci, e loro mi rispondono: «…In epo cosa???».
In Epochè, fratello…in sospensione del giudizio.