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DA SESSANT’ANNI IL MONDO CONTINUA A CANTARE “VOLARE”
DOMENICO MODUGNO E LA SUA CANZONE IMMORTALE
Il 31 Gennaio 1958, nell’edizione di Sanremo, ottavo festival della canzone italiana, sale sul palcoscenico del casinò Domenico Modugno (1928-1994), con una delle canzoni ancor oggi più fischiettate, una spensierata “ode all’amore”. Nel blu, dipinto di blu (nota anche come Volare), anche dopo sessant’anni, rimane popolarissima, e il suo ritornello, canticchiato ovunque, produce tutt’ora considerevoli diritti d’autore.
Domenico Modugno fu il vincitore di quella edizione,e da allora la sua canzone divenne una delle più famose al mondo con un notevole riscontro commerciale. La parola “Volare”, divenuta il “modo veloce” per identificarla, venne depositata alla SIAE come titolo alternativo. Difatti, molte volte, il titolo della canzone viene riportato come “Volare (Nel blu dipinto di blu)”. La canzone partecipò anche all’Eurovision Song Contest 1958, classificandosi al terzo posto. Nel 1959 la canzone vinse due Grammy come Canzone dell’anno (“Song of the year“) e come Disco dell’anno (Record of the year). Inoltre, rimase nelle classifiche americane per 5 settimane come unica canzone italiana.
Nel blu dipinto di blu rappresenza per convenzione il punto di stacco dalla musica italiana tradizionale e l’inizio di una nuova era. Anche se la struttura armonica era ancora tradizionale, l’arrangiamento fu innovativo, un’esecuzione che risente delle influenze swing di importazione statunitense.
Il testo
Ci sono tre versioni contrastanti che spiegano come sia nato il testo di questa canzone. La prima versione, raccontata da Modugno, diceva che il ritornello “Volare Oh oh” gli fosse venuto in mente una mattina, mentre osservava il cielo azzurro con la moglie Franca dalla finestra; nella seconda versione Migliacci afferma che l’idea fosse venuta a lui, osservando il quadro “Le coq rouge dans la nuit”, e di averne parlato solo in seguito con Modugno. La terza versione, invece, riguarda sempre Migliacci: sostiene che la canzone sia nata dopo un incubo notturno.