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Coraggio al di là della paura, il ricordo di Emanuela Loi
Unica agente donna a far parte della scorta del magistrato Paolo Borsellino, insieme a quest’ultimo e ad altri 4 poliziotti, è stata una delle vittime cadute nella strage di via d’Amelio, attentato terroristico organizzato da Cosa Nostra avvenuto, 32 anni fa, il 19 luglio del 1992
Emanuela Loi nacque 57 anni fa, a Sestu, un paese in provincia di Cagliari, il 9 ottobre del 1967. Socievole, allegra, gentile e ricca di positività, Emanuela, a cui piacevano tanto i bambini, sognava da tempo di diventare una maestra di scuola. Dopo aver conseguito il diploma magistrale, insieme con la sorella Claudia, che invece voleva entrare in polizia e che le aveva chiesto di accompagnarla, decise di provare il concorso.
Cominciò così, quasi per gioco, l’avventura di Emanuela in polizia. Al contrario della sorella che non riuscì a passare, Loi venne selezionata grazie all’ottimo punteggio ricevuto e partì per Trieste per seguire il corso. All’ età di 20 anni, fu una delle prime donne ad entrare a far parte del corpo della polizia di stato.
Come prima destinazione, dopo essersi arruolata, Emanuela venne mandata in Sicilia, più precisamente a Palermo, città in cui aleggiava forte, in quegli anni, il terrore della mafia. E proprio per mano della criminalità organizzata, il 23 maggio del 1992, Capaci, comune nella città di Palermo, fu teatro dell’efferato attentato terroristico organizzato da Cosa nostra, dove persero la vita il magistrato Giovanni Falcone insieme con la moglie e tre agenti della sua scorta.
Dopo la morte di Falcone, l’agente sarda, che fu introdotta all’ufficio scorte, dove inizialmente si occupava di personaggi non al centro del mirino mafioso, venne assegnata al giudice Paolo Borsellino, che, insieme con Falcone, si prodigava fortemente nella lotta alla mafia e che, come lui, era sotto minaccia.
Non passarono neanche due mesi dalla strage di Capaci che Palermo fu colpita da un altro violento attentato mafioso, questa volta proprio ai danni del giudice Borsellino. Fu in questo attacco, avvenuto in via d’Amelio, il 19 luglio di 32 anni fa, che insieme al magistrato persero la vita anche cinque agenti della sua scorta, tra cui la giovane Emanuela Loi.
Unica agente donna della sua scorta, Loi, che all’epoca della strage aveva appena 24 anni, sapeva che lavorare in una città come Palermo, in quegli anni, era molto rischioso, ma, nonostante questo, non pensò mai di tirarsi indietro. Tra le prime donne a far parte di una scorta, fu anche la prima agente della polizia di stato a perdere la vita mentre prestava servizio.
Con le parole del magistrato Borsellino, che in un famoso discorso disse -“l’importante è che insieme alla paura ci sia il coraggio”-, è possibile ricordare questa giovane donna e poliziotta che fino alla fine ha mostrato grande coraggio e dedizione al dovere, cercando di vivere la vita intensamente, onorando la divisa che tanto amava, al servizio del proprio paese.
In memoria di Emanuela Loi, a cui è stata conferita la medaglia d’oro al valore civile, sono state intitolate a suo nome diverse scuole, vie, parchi e altrettanti monumenti, sia in Sardegna che in diverse altre zone d’Italia.
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