Il Carnevale di Mamoiada ha inizio ufficialmente con la festa di Sant’Antonio Abate e si protrae per diverse settimane, sino a culminare con le sfilate della Domenica e del Martedì Grasso
Il Carnevale di Mamoiada è una delle manifestazioni tradizionali più antiche della Sardegna. Sconosciuto al mondo sino agli anni ’50, è successivamente diventato famoso grazie alle maschere dei Mamuthones e Issohadores, ormai un simbolo per l’intera isola.
“Sant’Antoni de su Ohu” – Carnevale di Mamoiada
Una volta concluse le festività natalizie, in Sardegna non passa molto tempo che ci si concentra sul Carnevale, che parte il 16 gennaio con il divampare dei fuochi di Sant’Antonio in ogni angolo dell’isola.
In alcuni paesi dell’entroterra il rito è meglio conservato e dura fino a tre giorni, come nel caso di Mamoiada. La festa prende il via il 16 gennaio, ossia “Sa die de su Pesperu”: in questa giornata fervono i preparativi e alla sera prendono vita oltre quaranta falò nei vari rioni. La legna utilizzata proviene spesso da sugherete o roverelle, utilizzando antiche radici tagliate svariati anni prima (ciò permette di non creare danni all’ambiente).
Dal primo fuoco dinanzi alla Chiesa, che riceve la Benedizione, si attingono vari tizzoni per poter accendere tutti gli altri. Per tutta la notte e per i due giorni successivi, Mamoiada si illumina e la popolazione si raccoglie intorno ai fuochi.
Il rito prende il nome di “Sant’ Antoni de su Ohu”. Questo momento coincide anche con la prima uscita (“essia”) delle maschere tradizionali dei Mamuthones e Issohadores, che, con il loro peculiare passo cadenzato, sfilano per le vie del paese e raggiungono i vari rioni per danzare attorno ai fuochi.
“Sant’Antoni de su Ohu” – Carnevale di Mamoiada
In occasione della ricorrenza, ai compaesani e ai visitatori sono offerti prodotti gastronomici tipici locali. Le donne del paese preparano dolci elaborati e guustosi: da sas caschettas a su popassinu nigheddu.
La festa, ormai cristianizzata, ha origine nei riti pagani il cui culto auspicava ad un nuovo anno prospero dal punto di vista agrario. Inoltre, secondo la tradizione, Sant’Antonio Abate, avrebbe rubato il fuoco dagli inferi per portarlo agli uomini. Ed infine, tale rito si ricollega anche al mito di Prometeo: il quale, secondo la mitologia greca, rubò il fuoco agli Dèi per regalarlo agli uomini.
L’appuntamento consacra l’inizio del Carnevale in Sardegna.
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