Eutanasia di un amore
Ed ora? Adesso che la rinnovata e consolidata Cantù veleggia sulle spoglie dei Campioni d’Italia, che dice la dirigenza? Ancora keep calm o un sano outing sui limiti di una squadra scudettata, che ha fatto la comparsa in Europa e rischia di uscire dai play-off?
Il Banco va alla deriva, complici alcuni fischi arbitrali ingrati e punitivi ed alcune sconcertanti scelte di quel Calvani, che avrebbe dovuto restituire un gioco al posto del reprobo Meo.
Davanti al patriarca Dino Milia ed all’oligarca russo della squadra brianzola, la Dinamo cade ancora.
Non basta un sensazionale one man show del fuoriserie Alexander, che qualche genio voleva tagliare per conservare nel roster l’oggetto misterioso Petway. L’americano di Taiwan presenta percentuali al tiro da NBA, cattura rimbalzi e stoppa, sforna assist canta e porta la croce.
Lo assiste un bravissimo Stipcevic, che è tornato il buon giocatore dei giorni migliori.
L’eroe David Logan è stanco, demotivato e medita l’addio alla Sardegna. Jack De Vecchi è l’ultima vittima di un coach in grande confusione mentale. Varnado riempie la partita di poca difesa e molti falli, nessuna difesa sullo straripante centrone avversario e pochissimi punti. La pochezza tecnica di Eyenga è imbarazzante. Ma era colpa di Meo, se il ronzino non sembrava Varenne nel Grand Prix. Continuiamo così. Facciamoci del male, avrebbe detto il Nanni Moretti d’annata.
Cantù è stata aiutata dagli arbitri, ma non basta. Ha una nervatura precisa: un allenatore vero e grintoso invece del nostro professore malinconico e monocorde. Ha un play che fa girare la palla secondo registro, e non uno sfinito Logan costretto a sobbarcarsi un doppio lavoro generato da un mercato demenziale.
Ha un centrone grosso ed intimidatore che fa sportellate, mette venti punti e rastrella ogni palla vagante, ed ha ali che tirano quando è il momento e fanno male.
L’esordio dell’attesissimo Tony Mitchell è stato molto negativo: percentuali scadenti al tiro, confusione e poco amalgama con la squadra. Ma non è il tempo di giudicare il campione ex Trento. Ha bisogno di ambientamento. E’ il resto che preoccupa: il giocattolo rotto e la mesta disaffezione – lenta ed inesorabile – di un pubblico che ha perso l’entusiasmo e vede gli eroi di ieri sostituiti dalle mezze figure di oggi. Il Presidente ci spieghi. E’ la lenta ed inesorabile eutanasia di un amore.
Alberto Cocco
Dinamo Banco di Sardegna 78 – Pallacanestro Cantù 86
Parziali: 19-25; 24-20; 14-23; 21-18.
Progressivi: 19-25; 43-45; 57-68; 78-86.
Dinamo Sassari – Haynes 6, Mitchell 8, Logan 9, Pompianu, Formenti, Devecchi, Alexander 27, D’Ercole, Sacchetti 4, Stipcevic 16, Eyenga 2, Varnado 6. All. Marco Calvani.
Acqua Vitasnella – Ukic 17, Abass 12, Heslip 18, Zugno, Wojchiechovski , Cesana, Johnson 8, Tessitori 4, Fesenko 20, Hodge 7. All. Sergey Bazarevich.
Arbitri: i signori Paolo Taurino, Enrico Sabetta e Fabrizio Paglialunga.