Buggerru, terra di meraviglie, di mare e di alberi secolari

La Consulta degli anziani di Villacidro ha attraversato le meravigliose dune di is Cumpinxeddus , un giorno da incorniciare tra natura e storia
“Fra i fiori tropicali, fra grida di dolcezza, la lenta, lieve brezza scivolava e piano poi portava, frusciando fra la rete, l’ odore delle sete e della spezia”, ha cantato Guccini pensando all’Asia, eppure attraversando la splendida pineta che fa da cornice alla spiaggia di Buggerru, qualcuno ha sentito il bisogno di canticchiare questa meravigliosa canzone d’amore e d’avventura. Del resto, quel qualcuno stava attraversando un paesaggio incantevole in compagnia di una comitiva che da tempo si incontra per trascorrere insieme momenti gioiosi e utili a ritemprare il corpo e l’anima. “Ringrazio tutti per la piacevole e ristoratrice compagnia”, ha detto Elisa Fonnesu, dopo aver attraversato – insieme alla agguerrita rappresentanza della Consulta anziani di Villacidro – la bellissima pineta e le meravigliose dune di Buggerru e Fluminimaggiore: un angolo di verde e candida sabbia che fa da cornice all’azzurro mare di San Nicolò e Portixeddu.
Non solo gioia di vivere e sperimentare, ma anche un po’ di scienza e un po’ di storia: “Non è mancata neppure la lezione di Aldo Pusceddu sulla geologia delle rocce in evidenza”, ha confermato Giampaolo Madau. Importante l’apporto di questo ex forestale, che ha anche spiegato al gruppo il tipo di piante e di altre essenze incontrate durante il percorso, soffermandosi in particolare sulla quercia coccifera (o spinosa), una specie indigena molto rara. Questo angolo di paradiso – le dune di San Nicolò, località Is Cumpixeddus non posso essere definite altrimenti – era stato progettato dall’uomo per consolidare la collina e per contrastare l’erosione costiera causata dalle intemperie, soprattutto dal maestrale, il vento che domina la nostra Isola. C’è da ribadire, in ogni caso, che già dove in epoca romana vegetavano tanti pini, è stata effettuata – dopo la seconda guerra mondiale – una nuova piantumazione: i forestali in quel frangente rimboscarono con pino domestico, pino d’Aleppo, acacia e ginepro oxicedrus.
“Oggi è una pineta meravigliosa, ordinata, con soggetti sani e regolari, priva di seccume e sottobosco, con sentieri interni regolarmente tracciati e tabellati, che in alcuni tratti si intersecano con il Cammino di Santa Barbara”, ha spiegato Madau. La superficie – gestita da Forestas – è divisa in due aree: “la prima – ha detto Madau – è quella alberata, nell’altra il soprassuolo si è sviluppato spontaneamente con la presenza diffusa di essenze mediterranee caratteristiche di questa fascia costiera” . L’area è ora un orto botanico naturale, insieme al nuovo impianto sono continuate a crescere le essenze che sono da sempre parte integrante dei paesaggi mediterranei: lentisco, cisto marino, cisto incanus, corbezzolo, pungitopo. Ed è proprio per questo che a sud-est del percorso si incontra, assiso su una splendida duna, un contorto e pluricentenario ginepro.
Il sentiero – 7 chilometri segnati dal CAI (Club Alpino Italiano) – è ad anello, è all’interno della pineta, e può essere percorso facilmente anche da bambini. Durante il percorso si possono osservare anche i fortini – mai utilizzati in combattimento – costruiti dall’Asse nel corso della seconda guerra mondiale per contrastare un eventuale, ma mai avvenuto, sbarco degli Alleati.
Altre informazioni generali
Denominazione: Zona Speciale di Conservazione Is Compinxius – Campo Dunale di Buggerru – Portixeddu
Coordinate: 39° 25′ 46″ N – 08° 25′ 35″-
Comuni interessati: Buggerru Superficie: 611 ettari
Quota minima: 6 m Quota massima: 190 m Quota media: 65 m
Regione biogeografica: Mediterranea Relazione con altre aree protette: Z.S.C. Capo Pecora