Bruce Lee, 50 anni fa moriva la leggenda delle arti marziali
Quando il 20 luglio 1973 morì a Hong Kong aveva 32 anni. In Asia era uno dei personaggi pubblici più popolari, negli Stati Uniti (al tempo) un attore semisconosciuto, la cui morte fu riportata soltanto in pochi necrologi, alcuni dei quali pieni di errori. Ha sdoganato i film di kung fu e ha fatto conoscere al mondo la cultura orientale
Un nuovo concetto di arti marziali “As Water My Friend”
Ma negli Usa studia anche teatro e filosofia e apre una scuola di arti marziali aperta a tutti, una scelta (sembra) mal vista dalla mafia cinese, contraria al fatto che un orientale potesse dare così tanto ad un popolo come quello americano. E Bruce insegna agli amici conosciuti a Seattle, iniziando con il praticante di judo Jesse Glover, suo primo allievo e successivamente suo primo assistente istruttore. L’icona delle arti marziali più celebre di tutti i tempi studiò per anni diversi stili di combattimento, frequentando la scuola di kung fu del Maestro Ip Man ma approfondendo anche il pugilato e la scherma di tradizione occidentale. I metodi già noti andavano però stretti a Lee, che alla fine creò una propria disciplina, il Jeet Kune Do, fondendo lotta, fitness e culturismo.
Il cinema
Il debutto cinematografico di Lee fu precocissimo. A pochi mesi comparve come neonato in “Golden Gate Girl” del 1941 e da bambino recitò in numerosi film, ma fu nel 1971 che ottenne il suo primo ruolo da protagonista in “Il furore della Cina colpisce ancora”, conquistando alla svelta fama internazionale. Nel 1973 ottenne il ruolo di protagonista in I 3 dell’Operazione Drago, che uscirà postumo in prima mondiale al Graumann’s Chinese Theatre di Los Angeles il 24 agosto 1973, per il quale fece anche da coreografo per le scene di combattimento e co-produttore. Il film fu il secondo maggior incasso della Warner Bros. dopo L’esorcista in quella stagione e consolidò l’immagine di Lee come leggenda delle arti marziali.
Troppo veloce per l’occhio umano
Bruce Lee era capace di stenderti in un battito di ciglia e infatti anche le più avanzate cineprese del tempo avevano enormi difficoltà a riprendere le scene di combattimento a velocità reale. I calci e i pugni di Lee erano semplicemente troppo rapidi e la normale velocità a cui si girava su pellicola non era sufficiente. In numerose occasioni i registi hanno dovuto utilizzare lo slow motion o chiedere all’attore di muoversi più lentamente.
Insegnamento
Oltre a recitare in una lunga lista di amatissimi film, Lee si manteneva a Hollywood allenando le star con compensi da capogiro. Tra i suoi discepoli in arti marziali ci furono Steve McQueen, James Garner, James Coburn, Roman Polanski e Sharon Tate. Nel 1993 è stato anche onorato con una stella sulla Hollywood Walk of Fame a Los Angeles, e nell’occasione di quello che sarebbe stato il suo 65º compleanno (novembre 2005), una statua commemorativa è stata posata sull’Avenue of the Stars a Kowloon, un quartiere di Hong Kong, in sua memoria: di colui che è stato votato “Star of the Century” dagli addetti ai lavori del mondo del cinema di Hong Kong.
Il figlio
All’Università di Washington Lee conobbe Linda Emery, che sposò nel 1964 e con la quale ebbe due figli, Brandon e Shannon. Il nome del primogenito della coppia è tristemente noto. Brandon fu infatti il protagonista del film “Il Corvo” del 1994 e morì sul set durante le riprese a causa di un malfunzionamento nella pistola utilizzata per la scena finale.
La morte “In circostanze misteriose”, recitavano i giornali dell’epoca, contribuendo a edificare il mito intorno alla scomparsa dell’attore
La sera del 20 luglio 1973 Bruce Lee fu trasportato già morto al Queen Elizabeth Hospital di Hong Kong. Poche ore prima aveva accusato un pesante mal di testa, aveva preso un Equagesic e si era addormentato per non svegliarsi più. La causa del decesso è ancora oggi fonte di dibattito, ma la versione più diffusa è quella che parla di edema celebrale, forse causato da una reazione avversa al farmaco o acuita da un periodo di intenso stress fisico da parte dall’attore, che aveva appena concluso il doppiaggio di “I 3 dell’Operazione Drago”. Lee Jun-fan è morto a 32 anni a Hong Kong, il 20 luglio 1973.