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Dai, stappa un bianco di Babbudoiu
Pino e gli Anticorpi: dalla tv al grande schermo
Incontriamo Michele e Stefano Manca sulla spiaggia dell’Argentiera. Si confondono tranquillamente tra la folla dei presenti, quasi fossero due dei tanti spettatori accorsi, in questa serata di fine estate, a vedere lo spettacolo di “Pino e gli Anticorpi”. Nonostante le riprese del loro primo lungometraggio, “Bianco di Babbudoiu”, si siano concluse da poco meno di un mese, il lavoro non conosce sosta. In attesa della prossima primavera, quando la Lucky Red distribuirà il film su tutto il territorio nazionale, chiacchieriamo con i due fratelli sassaresi che, insieme a Roberto Fara, ottengono già da tempo ottimi consensi in televisione e sui palchi di tutta Italia.
Quando avete iniziato il vostro percorso artistico pensavate già di poter fare del cinema?
Michele: L’ho sempre pensato! – scherza – E’ stata una mia idea personale ma lui non lo voleva fare!
Stefano: E’ riuscito a vincere le mie remore! Ho opposto fino all’ultimo una strenua resistenza! – ci dice ridendo – Noi abbiamo una sala prove, un giorno Michele è arrivato dicendoci che aveva avuto l’idea per la storia di un film. Poi parlandone insieme l’idea si è sviluppata e ha assunto contorni più definiti. L’abbiamo proposta ad un produttore che ha accettato la scommessa e così siamo partiti.
Vi siete anche occupati della regia?
Stefano: Ci siamo occupati di parte della regia insieme a Igor Biddau, che è un regista vero! Anche lui è di Sassari. Si è successivamente trasferito in Toscana dove ha creato la“Firenze Produzioni” che figura tra i produttori associati del nostro film. Una parte della troupe arriva quindi da lì, un’altra invece è assolutamente sarda.
Nel film quindi c’è molta Sardegna?
Michele: Sì, nel cast ci sono diverse eccellenze del panorama sardo. Sono state ben cinque settimane di produzione e come location abbiamo privilegiato il nord Sardegna: Sassari, Usini, Torralba e anche la spiaggia dell’Argentiera dove ci esibiremo stasera.
Stefano: Abbiamo mandato inviti a ventaglio. Molti artisti hanno accettato con piacere, altri li avremmo voluti ma purtroppo ci sono state difficoltà tecniche e pratiche insormontabili. L’idea era comunque quella di fare un film ambientato in Sardegna con molti artisti sardi.
Caterina Murino è la protagonista femminile. Ha accettato subito?
Michele: Ha accettato subito con grande entusiasmo, non appena finito di leggere la sceneggiatura.
Stefano: Le faceva piacere partecipare a quest’impresa e interpretare il personaggio di una commedia. In Francia ha avuto ruoli simili ma qui in Italia la sua carriera è legata maggiormente ad altri generi.
La popolarità nazionale e la consacrazione televisiva sono state d’aiuto nella realizzazione del vostro primo film?
Stefano: Sono tutte tappe di un percorso. Al di là che l’idea in se stessa sia piaciuta subito è ovvio che, per scommettere su di noi, la produzione si sia basata, in piccola parte, anche sulla popolarità che abbiamo acquisito attraverso la tv e i gli spettacoli che portiamo in giro per l’Italia già da molti anni.
I vostri personaggi ricalcano poco lo stereotipo classico del “sardo” legato all’immaginario comune. E’ così?
Stefano: La nostra è un’interpretazione. Proponiamo una nostra visione della Sardegna. Chiunque vive qui sa bene che c’è anche un mondo al di fuori.
Michele: Ad esempio ‘Bianco’ è in italiano, ‘Babbudoiu’ è in sassarese.
Stefano: Strizziamo diverse volte l’occhio al nostro pubblico sardo e di Sassari nello specifico – ci saranno ad esempio dei dialoghi in sassarese che verranno sottotitolati – ma speriamo che la nostra comicità sia apprezzata anche oltre i confini isolani.
“Bianco di Babbudoiu” è stato anche un buon indotto per la nostra Isola?
Stefano: Noi ci auguriamo che molte altre produzioni scelgano la Sardegna. E’ un’occasione di sviluppo. Nell’immediato si crea lavoro: gli alberghi, i catering, i noleggi. Poi al cinema si vedrà una Sardegna un po’ lontana dal solito stereotipo e anche questo può essere uno stimolo ulteriore a visitarla.
Soggetto, sceneggiatura, parte della regia, produzione associata e interpretazione. Manca solo la distribuzione e avrete fatto proprio tutto!
Michele: Infatti abbiamo intenzione di distribuirlo noi! Porta a porta, cinema per cinema! Se il film dovesse andare bene ci ritireremo poi a vita privata in qualche spiaggia brasiliana!
Francesca Arca
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