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Bologna – Time in Jazz, giovedì l’anteprima del docufilm “Berchidda Live”
Scritto e diretto da Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi: un viaggio nei 35 anni di storia di Time in Jazz attraverso i materiali d’archivio del festival ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale
Dopo il debutto del primo dicembre scorso al quarantunesimo TFF – Torino Film Festival, dal 15 aprile arriva nelle sale italiane, distribuito dalla Cineteca di Bologna, ““, frutto di un lavoro a sei mani dei registi Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi, durato oltre due anni: un impressionante lavoro di selezione e re-interpretazione dei materiali d’archivio – oltre millecinquecento ore di riprese girate in venticinque anni dallo stesso Gianfranco Cabiddu e la sua troupe nelle varie edizioni di Time in Jazz – che sono stati vagliati e centellinati con dovizia e attenzione in un film di montaggio dal forte impatto emozionale che consegna al pubblico trentacinque anni di storia del festival musicale creato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale del nord Sardegna, Berchidda (in provincia di Sassari). Prodotto dalla bolognese Mammut Film, il docufilm sarà proiettato in anteprima, giovedì 11 aprile, alle ore 21.30, al Cinema Modernissimo di Bologna alla presenza di Paolo Fresu e degli stessi autori che, dopo la visione, dialogheranno con il pubblico insieme a Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna.
Sono tre le prime tappe delle proiezioni di ““ previste al momento in Sardegna: giovedì 18 a Cagliari, al Cinema Odissea con inizio alle ore 19 e presentazione di Paolo Fresu e del regista Gianfranco Cabiddu, che interverrà anche l’indomani, venerdì 19, alla visione del docufilm in programma a Sassari, al Cinema Moderno, sempre alle 19, stavolta in compagnia del collega d’arte Antonello Grimaldi; doppio appuntamento a Nuoro ai primi di maggio al Multiplex Prato: giovedì 2, con la partecipazione del sassofonista Gavino Murgia (tra i musicisti immortalati nel film) e venerdì 3. Altre date previste ma ancora da definire ad Alghero, Oristano e Olbia.
““ avrà anche un’anteprima internazionale nella sezione competitiva ufficiale della sessantaquattresima edizione del Cracovia Film Festival, in programma nella città polacca dal 26 maggio al 2 giugno 2024: una delle manifestazioni cinematografiche più longeve e riconosciute al mondo, dedicata a documentari, film d’animazione e cortometraggi.
““ è il ritratto di un festival vivo e pulsante, in continua evoluzione ma che mantiene intatto il suo fascino a dispetto del tempo che passa; un appuntamento che si rinnova ogni estate dal 1988, in cui è transitato il meglio della musica, non solo jazz, e dove sono cresciute generazioni di pubblico e di appassionati convenuti nel paese del nord Sardegna ai piedi del monte Limbara per vivere un’esperienza unica, fatta di musica, cultura e natura. Tanti gli artisti di caratura nazionale e internazionale transitati nel corso degli anni a Time in Jazz e presenti nel film: Ornette Coleman, Stefano Bollani, Omar Sosa, Uri Caine, Art Ensemble of Chicago, Erri De Luca, Lella Costa, Daniele di Bonaventura, Bill Frisell, Enzo Avitabile, Ezio Bosso, Carla Bley, Enrico Rava, Gianluca Petrella, Ernst Reijseger, Ludovico Einaudi, Alessandro Haber, Nils Petter Molvaer, Jaques Morelenbaum, Gianmaria Testa, Marco Baliani, Richard Galliano, solo per citarne alcuni.
Grazie a un accurato lavoro in fase di selezione del materiale d’archivio e poi di montaggio, ““ trasforma più di millecinquecento ore di riprese girate in venticinque anni da Gianfranco Cabiddu e la sua troupe nelle varie edizioni di Time in Jazz – cuore dell’archivio fondato dallo stesso regista sardo e dall’associazione culturale Time in Jazz, oggi digitalizzato e conservato a Bologna presso la Fondazione Home Movies – in un film concerto frutto di un lavoro a sei mani che ha visto insieme chi ha girato, Gianfranco Cabiddu, e chi, con occhio vergine, ha potuto rileggere e dar vita al materiale filmico, ovvero Michele Mellara e Alessandro Rossi, che nel loro percorso autoriale hanno sempre lavorato sull’interpretazione degli archivi in chiave originale.
«Il film, seguendo un percorso emozionale che miscela memoria e contemporaneità – spiegano i tre autori – non procede per sequenze storiche di avvenimenti, aneddoti e cronologie, ma si muove per linee parallele di assonanze e attrazioni, viaggiando tra passato, presente e futuro ed elaborando una sintesi visiva e musicale di una storia multiforme e ancora in corso di evoluzione». “Berchidda Live” è musica all’ennesima potenza, catturata in un rapporto quasi intimo con gli artisti, ma è anche il racconto della preparazione dell’evento e uno sguardo sugli strumenti, gli spettatori, e soprattutto sui diversi luoghi del festival, incastonati nel territorio incantevole e selvaggio della Sardegna. A guidare la narrazione è lo stesso Paolo Fresu attraverso le varie interviste rilasciate nel tempo, insieme ai racconti dei testimoni e allo sguardo affascinato verso il territorio, le sue asperità e le sue dolcezze. Il risultato è un film di novanta minuti, in cui il ritmo scorre fluido e spontaneo, quasi come se fosse il festival stesso a svelarsi agli spettatori, a farli entrare nel suo mondo e nel suo immaginario, facendoli vivere esperienze inedite e dal forte impatto emozionale.
Con una gestazione di circa tre anni, ““ rappresenta la prima collaborazione tra i tre registi: da una parte il cagliaritano Gianfranco Cabiddu, noto filmmaker, sceneggiatore ed etnomusicologo con esperienze professionali sia a teatro, dove ha lavorato tra gli altri con Eduardo De Filippo e Carmelo Bene, sia al cinema, con il cine-concerto “Sonos ‘e Memoria” (1995, evento speciale alla cinquantaduesima Mostra del Cinema di Venezia) e i pluripremiati documentari “Passaggi di tempo” (2005, Miglior film musicale Festival di Roma), “Faber in Sardegna” (su Fabrizio De André) e nel cinema di finzione, come regista e sceneggiatore con “Disamistade” (1989, Palma d’oro Miglior Regista esordiente Festival di Valencia, Nastro d’Argento SNCC, Nomination David di Donatello Miglior Regista esordiente), “Il figlio di Bakunin” (1997, prodotto da Giuseppe Tornatore – Grolla d’Oro e Nastro d’argento SNCC per Musica e Produzione, Nomination David di Donatello), “La stoffa dei sogni” (con cui ha vinto nel 2017 il David di Donatello per la migliore sceneggiatura “non originale” e il Globo d’oro per il miglior film) e “Il flauto magico di Piazza Vittorio”, diretto insieme a Mario Tronco (vincitore nel 2018 del David di Donatello per le musiche). Dall’altra parte, la premiata coppia di autori bolognesi Michele Mellara e Alessandro Rossi, insieme da oltre vent’anni (“Fortezza Bastiani” è il loro film d’esordio, Premio Solinas Miglior Sceneggiatura, Finalista al David di Donatello come Miglior esordio), che da sempre lavorano nel cinema documentario sui materiali d’archivio con una buona dose di creatività. Hanno realizzato documentari sui grandi temi del diritto alla salute (“Le vie dei farmaci”), della globalizzazione (“God save the green”; “I’m in love with my car”) e della vita politica italiana (“La febbre del fare”), che sono stati proiettati e trasmessi in tutto il mondo ricevendo premi e alimentando partecipate discussioni. Tra i loro ultimi lavori, il documentario “50 – Santarcangelo Festival” (presentato nell’ambito della settantasettesima Edizione del Festival del Cinema di Venezia, 2020), “Vivere, che rischio!” (Premio del pubblico al Biografilm e nei 200 titoli selezionati per l’Oscar come Miglior documentario, 2019), il film concerto “Musica da lettura” (2021), su e con Paolo Fresu (trasmesso da Rai 5 e Rai Play), e la nuovissima serie comica satirica “Universitas Tenebrarum” (in uscita su Prime Video a fine aprile).
Prodotto da Ilaria Malagutti per Mammut Film, ““ non sarebbe stato possibile senza il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport), il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia Romagna Film Commission, della Fondazione Sardegna Film Commission e del MIC-DGCA, e la collaborazione dell’Associazione culturale Time in Jazz, di Home Movies- Archivio Nazionale del Film di Famiglia e di Tǔk Music.
- SINOSSI
““ raccoglie ed elabora più di 1500 ore di materiali d’archivio girati in 25 anni da Gianfranco Cabiddu e la sua troupe nelle varie edizioni di Time in Jazz, festival musicale creato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, in Sardegna. Mellara, Rossi e Cabiddu impastano questi materiali filmici in gran parte inediti per comporre un film concerto lungo quasi quarant’anni, un intreccio di musica e luoghi, di emozioni e memorie. Un’esperienza cinematografica e musicale unica, un lascito prezioso.