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di Thomas Sponticcia
Roberto Piseddu racconta la sua Hemp Factory:«In principio furono le tagliatelle alla canapa»
Roberto ha negli occhi quella luce bella di chi sta vedendo concretizzarsi il proprio sogno. Un sogno verde: ridare alla canapa la dignità che quasi un secolo di pregiudizi legati al proibizionismo le hanno sottratto. Una pianta, la sativa, infinitamente versatile e dalle proprietà a dir poco prodigiose i cui impieghi stanno finalmente cominciando a essere riscoperti ed esplorati: dall’agroalimentare alla farmaceutica, passando per il tessile e l’edilizia.
Se in questo comparto emergente e rigorosamente green la Sardegna riveste un ruolo di tutto rispetto, il merito va anche e soprattutto a Roberto Piseddu e alle sue due socie, Solidea Atzori e Patrizia Desogus, fondatori nel 2015 di Hemp Factory. Probabilmente, all’interno di qualche erboristeria, market o ristorante, vi sarà già capitato di imbattervi nei loro prodotti: tisane, olio, pasta secca e fresca, biscotti e dolci, tutti prodotti partendo dai semi e dalle infiorescenze della canapa, naturalmente coltivata e trasformata sull’isola.
Roberto come ti è venuta questa idea e come hai cominciato?
Ero responsabile commerciale di una grossa multinazionale ma quella vita mi andava un po’ stretta. Ho cominciato a guardarmi attorno cercando un settore dove potessi creare qualcosa e dargli valore. Mi sono informato sulla coltivazione della canapa, chiaramente nelle varietà consentite dalla legge (quelle iscritte al registro europeo delle sementi e con contenuto di THC non superiore allo 0,6% N.d.A) e ad agosto 2014, assieme ad un gruppo estremamente eterogeneo di persone, dall’agricoltore al semplice curioso, abbiamo fondato un’associazione e formalizzato la prima coltivazione.
E poi? Come siete passati dalla coltivazione alla creazione artigianale dei vostri prodotti?
La strada è stata lunga e difficile. Il raccolto del 2014 è stato completamente fallimentare ma nel frattempo, in Asso Canapa, ho conosciuto Patrizia e Solidea, le due pastaie che oggi sono le mie socie. Assieme abbiamo cominciato a studiare: dalle proprietà organolettiche della pianta alla fattibilità del progetto, passando per tutte le pubblicazioni scientifiche in materia e per lo studio del brand. Nel 2015 abbiamo di nuovo riseminato e con il raccolto – questa volta soddisfacente – abbiamo avviato le prime produzioni di tagliatelle alla canapa che io poi caricavo in macchina e andavo a proporre ai ristoranti. Tutto è cominciato così; poi è arrivato il laboratorio di trasformazione a Guamaggiore e ora il negozio a Senorbì.
Prima hai parlato delle proprietà della canapa. Le descrivi?
Sono infinite. Il seme di canapa è l’elemento che in natura ha la più alta concentrazione di acidi grassi, omega 3 e omega 6. In più, è ricco di vitamina E e vitamina B, calcio, zinco, fosforo, magnesio e potassio che lo rendono un ottimo integratore per il recupero muscolare e la rigenerazione articolare, un potente antiossidante e un antinfiammatorio portentoso. Queste proprietà rendono la canapa perfetta per l’industria agroalimentare e farmaceutica. Senza contare le proprietà fono, termo e idro assorbenti dei fusti della pianta, che ne fanno un ottimo materiale da costruzione: io, per esempio, l’ho usato per isolare completamente la mia abitazione.
Perché consiglieresti a un agricoltore di dedicarsi alla coltivazione della canapa?
Ha un impatto ambientale positivo: ha bisogno di pochissime cure, arricchisce il terreno di preziosi minerali, assorbe tantissima CO2, non necessita di pesticidi o concimi e le serve pochissima acqua. Pensa – mi riferisco per esempio al settore del tessile – a quale risparmio comporterebbe, sia in termini economici che ambientali, rispetto alla coltivazione del cotone.
Quali sono le principali difficoltà che incontrate?
Il pregiudizio nei confronti della canapa. Ancora oggi, gran parte delle nostre energie le dedichiamo al lavoro di educazione delle persone che ne conoscono solo l’aspetto, per così dire, ludico e illegale ignorando completamente tutti gli altri possibili utilizzi.
Hemp Factory nasce nell’aprile del 2015 per dare continuità alla coltivazione della canapa (cannnabis Sativa) in Sardegna creando una filiera che porti sul mercato nazionale e internazionale tutto ciò che si può produrre da questa pianta.
Il primo traguardo della Hemp Factory è stato quello di creare una gamma di prodotti alimentari che sposano sia l’innovazione dell’inserimento della canapa nell’alimentazione umana (con tutte le sue proprietà nutraceutiche) sia le nostre sempreverdi tradizioni regionali.
Tutti i prodotti alimetari prodotti e distribuiti dalla nostra azienda nascono dal connubio tra la canapa e le materie prime eccellenti già presenti in Sardegna e difficilmente valorizzate quali farine, frutta, verdura, manodopera.
Durante tutto questo breve ma intensissimo periodo di attività Hemp Factory, grazie anche alle collaborazioni con i vari partner, sta procedendo nella sperimentazione di altri modi per sfruttare questa pianta dalle mille risorse che spazia dalla bioedilizia, al tessile all’ulteriore innovazione nell’agroalimentare, perciò ci auguriamo di poter dare alla canapa nel mercato internazionale lo spazio che si è sempre meritata.