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Aou Sassari, il Rotary dona un monitor multiparametrico per la Clinica Chirurgica
Un’altra importante donazione da parte del Rotary. L’associazione nel periodo dell’emergenza ha donato anche tamponi, materiali per analisi e diagnosi Covid e 300 visiere protettive
«Le strutture ospedaliere sassaresi sono una eccellenza che dobbiamo mantenere tale e noi sassaresi dobbiamo esserne orgogliosi». Lo ha detto nei giorni scorsi il presidente del Rotary Club Sassari Nord Mauro Milia che, assieme a una delegazione dell’associazione, ha donato alla Clinica Chirurgica dell’Aou di Sassari un monitor multiparametrico.
La consegna dell’importante apparecchiatura, utile a monitorare i pazienti anche da remoto, è avvenuta nella biblioteca della Clinica Chirurgica diretta dal professor Alberto Porcu, alla presenza del commissario straordinario dell’Aou Giovanni Maria Soro e del direttore sanitario Bruno Contu.
Il presidente del Rotary Club Sassari ha voluto ricordare che l’associazione da lui presieduta ha come obiettivo fare del bene, e in questo caso abbiamo voluto farlo nei riguardi di una struttura sanitaria, di grande livello per Sassari e per la Sardegna.
«Si tratta di un apparecchio importante per la sicurezza dei pazienti – ha detto il professor Alberto Porcu – perché la misurazione di parametri vitali in continuo, anche da remoto, permette di individuare subito eventuali anomalie nel tracciato elettrocardiografico, nella saturazione dell’ossigeno o del sangue, quindi di intervenire immediatamente. Ben vengano queste donazioni che sono utilissime per salvaguardare la salute dei nostri pazienti, spesso complessi, con pluri-patologie che devono essere seguiti costantemente».
Il commissario dell’Aou di Sassari, Giovanni Maria Soro, ha ringraziato l’associazione per il gesto di solidarietà e ha sottolineato «che è il segno di vicinanza, della solidarietà che la città ha voluto dare all’ospedale. Una testimonianza che la città vuole bene al suo ospedale lo valorizza come una eccellenza regionale. Un dono gradito – ha proseguito – perché va a rappresentare un elemento positivo di due grandi aree che sono la necessità di questa nuova fase della post emergenza: quella della sicurezza e dell’efficienza. Il modello assistenziale dovrà dare più sicurezza e la tecnologia sarà un fattore abilitante e ci consentirà di risparmiare tempo per la gestione dei processi clinico assistenziali», ha concluso Soro.