Serie D – Latte Dolce tra gruppo e difesa: coperta corta, ma le soluzioni non mancano
Amaro Lucano
A Sassari l’intima malinconia di Mango
Latte Dolce si è ormai abituato alle notti stellate.
Dopo il trionfale concerto dello scorso anno, che ha visto le acrobazie vocali di un Francesco Renga in evidente stato di grazia, il popolare rione sassarese ha fatto il bis con un altro nome di grido per la sua festa.
Uno dei più raffinati interpreti ed eleganti compositori italiani ha fatto tappa in Sardegna, ancora una volta generando un effetto domino di entusiasmo e partecipazione popolare per un evento di sicuro richiamo.
Mango ha deliziato la platea con il cesello di una voce abituata ai virtuosismi di una tecnica rara e le melodie bizantine ed orientaleggianti di grande scuola, che hanno lasciato un segno autentico nella storia della canzone italiana del dopoguerra.
Il cantautore di Lagonegro vanta una carriera invidiabile.
L’artista lucano si è inizialmente fatto largo come apprezzato autore di Patty Pravo e Mia Martini, in coppia con suo fratello Armando.
Successivamente ha deciso di rompere il ghiaccio di un’indole schiva e malinconica, per provare una carriera da solista più tardi coronata da un successo molto ragguardevole.
La notorietà arriva improvvisamente nella seconda metà degli Anni Ottanta con una canzone ispirata e poetica: la sanremese “Lei verrà” diventa una delle hit più gettonate del 1986; e gli fa raggiungere numeri importanti nelle vendite discografiche con il primo DISCO D’ORO.
Nello stesso anno scrive anche l’originale “Re” per una Loredana Bertè in vena di look provocanti; e completa l’opera di emergente della canzone italiana firmando anche la sigla del festival “Io nascerò”, interpretata dalla bravissima Loretta Goggi.
La conferma del talento di Mango – che riscuote unanimi consensi anche per l’affascinante registro interpretativo della sua voce – arriva con la trionfale replica di “Bella d’estate”, che guadagna la vetta delle classifiche spagnole e le prime posizioni in numerosi paesi europei.
In Italia il brano spopola con tre dischi d’oro.
Altre canzoni di notevole livello – come “Mediterraneo” e “Oro”, “Monna Lisa” e “Dove vai” – consolidano il rapporto felice del malinconico e scontroso cantautore della Basilicata con la gente.
Il suo anno d’oro è il 1999: a Mango viene consegnato un Disco di Platino con cinquecentomila copie vendute, e la trionfale accoglienza riservata alla bellissima “Amore per te”.
Segue qualche anno di silenzio e ricerca di nuove sonorità ed un rinnovamento dello spirito artistico di questo artista abile e serio.
Il “Disincanto” del 2002 – che contiene una canzone superba come “La rondine”, forse il suo capolavoro – ancora lo consacra.
Anche la buona “Chissà se nevica” del Festival di Sanremo 2007 appartiene di diritto al migliore repertorio di questo musicista talentuoso.
A Sassari il sessantenne protagonista si è presentato con la sua band in una versione elettro-acustica, che ha entusiasmato la grande folla di ogni età.
La formazione ridotta all’osso – senza le coriste ed altri turnisti di complemento – altrove ha destato qualche malumore.
A parte la necessità di contenere i costi nelle tappe del Tour Meridionale di Mango, potrebbe essere una scelta stilistica non azzardata: il suo timbro è in grado di creare atmosfere eteree di impatto teatrale; ed ogni cantautore ha periodicamente il bisogno di vestire di nuova stoffa i suoi figli creativi, per non cadere nel grigiore della routine.
Da qualche tempo l’artista lucano – ombroso e taciturno, perfezionista e severo – sembra avere scoperto uno spirito ludico.
Gioca con le canzoni degli altri e le riscopre a modo suo.
Anche la sua presenza in terra sarda gli ha permesso di avvicinarsi ad un mondo antico e suggestivo, che ha portato Pino al commovente omaggio della sua inconfondibile ugola all’incantevole “Non Potho Reposare” della nostra terra, in coppia con la bella e sensibile Maria Giovanna Cherchi.
Dopo Finardi e Vecchioni, ancora un grande nome attinge dalla nostra tradizione popolare e si avvicina alla nostra Sardegna.
La manifestazione è stata il clou di una tre giorni di funzioni religiose e spettacoli patrocinati dalla Amministrazione Comunale di Sassari, in collaborazione con numerosi sponsors, il Comitato della Vergine del Rimedio e l’associazione ART&CONCERTI di Brian Fenu.
La messa solenne con il Coro di Muros diretto da Don Giovanni Lubinu, la processione lungo le strade del quartiere popolare con alcuni gruppi folk locali ed il Gruppo Medioevale di Ardara, il pop del gruppo di Alessio ed i balli di gruppo latino-americano sono stati il degno corollario della grande festa, che ha ovviato con un notevole sforzo alla disarmante inadeguatezza del cartellone estivo sassarese.
Veronica di Marcello
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