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A Portoscuso seminari e concerti della rassegna Mare e Miniere
Da domani martedì 21 a domenica 26 giugno tanti ospiti della scena musicale e teatrale
È una delle tappe più rappresentative di Mare e Miniere, la rassegna itinerante di musica, teatro e danza di matrice popolare organizzata dall’associazione culturale Elenaledda Vox, quest’anno alla sua quindicesima edizione: una manifestazione che si rinnova dal 2006 andando in scena in centri e località legati al mare e alla storia mineraria della Sardegna, e che si avvale dell’esperienza di due protagonisti della musica isolana come la cantante Elena Ledda e il compositore e polistrumentista Mauro Palmas alla direzione artistica.
Dopo l’anteprima di metà maggio con la cantante pugliese Alessia Tondo nell’entroterra tra Sarroch e Villa San Pietro, e il trittico di appuntamenti di “Pintai bisus” a Quartu Sant’Elena (CA), da domani – martedì 21 a domenica 26 giugno Mare e Miniere pianta le tende a Portoscuso, nel Sulcis, sulla costa occidentale del Sud Sardegna, per la consueta e come sempre intensa settimana di seminari e concerti nella cornice dell’antica tonnara di Su Pranu.
I seminari possono contare anche quest’anno su un corpo docente che annovera nomi importanti della musica di matrice popolare:
- il grande maestro di launeddas Luigi Lai terrà il corso sullo strumento simbolo della tradizione isolana;
- il Cuncordu e tenore de Orosei curerà il laboratorio di canto a tenore, Andrea Piccioni quello di tamburi a cornice;
- si andrà a lezione di mandola e liuto cantabile con Mauro Palmas, di chitarra con Marcello Peghin;
- il corso di canto popolare vedrà in cattedra Elena Ledda e Simonetta Soro, quello di canto corale Alessandro Foresti;
- si farà musica d’insieme con Mario Incudine e Silvano Lobina, mentre Giulia Cavicchioni guiderà il laboratorio per bambini di musiche del mondo.
- In programma anche una masterclass di chitarra battente con Francesco Loccisano.
Anche quest’anno, accompagna le sei giornate dei seminari un nutrito cartellone di concerti serali: tra i protagonisti, Alessia Tondo, Patrizia Laquidara, Francesca Corrias, Matteo Leone, i Cantori della Resurrezione, Maurizio Geri, Davide Ambrogio, Stefano Valla e Daniele Scurati, oltre ai musicisti e docenti dei seminari coinvolti in varie occasioni.
Per informazioni: mareminiere@gmail.com. Notizie e aggiornamenti disponibili sul sito www.mareeminiere.it e sui profili facebook, instagram e twitter di Mare e Miniere.
La manifestazione è organizzata dall’associazione culturale Elenaledda Vox con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e del Comune di Portoscuso con la collaborazione di Sardinia Corsica Ferries e la media partnership di Blogfoolk.
I concerti
La serie di concerti prende il via anche quest’anno con una serata speciale nel segno della Festa della Musica, l’appuntamento internazionale che domani – martedì 21 giugno – saluta l’inizio dell’estate. In scaletta quattro set, uno via l’altro, a partire dalle 19.30 in tre diversi luoghi di Portoscuso.
Apre l’orchestra Musica Spiccia, che dal lungomare accompagnerà gli spettatori verso le altre tappe della serata.
Nata quindici anni fa in seno al Baule dei Suoni, associazione di promozione sociale con base ad Albese con Cassano, vicino a Como, e diretta dalla fondatrice Giulia Cavicchioni, musicista e insegnante di violino, Musica Spiccia è composta da elementi di diverse età che suonano archi, fiati, fisarmoniche, corde e percussioni.
Protagonista del secondo atto – alle 20.15 all’Anfiteatro a Mare – il cantante e polistrumentista calabrese Davide Ambrogio presenta il suo album d’esordio dell’anno scorso, “Evocazioni e Invocazioni”, risultato di un lavoro che recupera le molteplici funzioni del canto, capace di tradurre un’espressione vocale legata alla tradizione orale dell’Aspromonte calabrese in elementi sonori contemporanei.
Nel live, affiancato da Valeria Taccone e Walter Laureti, Davide Ambrogio costruisce intorno alla voce uno spettacolo immersivo attraverso l’utilizzo di lira, chitarra con matite, tamburo a cornice, zumpettana, zampogna e live electronics.
Per gli ultimi due set della serata inaugurale, microfoni e riflettori si trasferiscono alla Tonnara Su Pranu, teatro di tutti i prossimi concerti in cartellone.
A salirvi per prima, alle 21.30, sarà la cantante e musicista salentina Alessia Tondo con il repertorio del suo debut album da solista, “Sita”, pubblicato lo scorso autunno: un disco interamente scritto e interpretato da lei stessa, fatto di originali intrecci vocali e ballate nel dialetto della sua terra; un disco intimo, nato “dal petto e dalle viscere, in solitudine”, come ha dichiarato.
Chiusura con Francesco Loccisano (chitarra battente) e Andrea Piccioni (tamburello, tamburi a cornice e live electronics), due artisti uniti dalla stessa considerazione della musica tradizionale come processo vivo, in trasformazione, che si rinnova e si rigenera grazie al lavoro incessante dei suoi portatori.
Artefici di una sintesi tra tradizione e innovazione, nel loro progetto, consegnato quest’anno alle tracce dell’album “Upgrade”, la tradizione è usata come piattaforma di partenza per un dialogo e una ricerca sonora attraverso la quale decostruire e ricostruire, non attraverso una semplice contaminazione ma semmai scavando verso l’essenza e il centro del suono.
La dialettica fra tradizione e innovazione detta anche la rotta di Mauro Palmas (liuto cantabile e mandoloncello) e Francesco Medda (live electronics), di scena in apertura della serata di mercoledì 22, alle 21.30, alla Tonnara Su Pranu.
I due musicisti sardi hanno firmato lo scorso autunno il loro primo album, “Meigama”, che testimonia il riuscito sodalizio artistico: Mauro Palmas porta in dote sulle corde dei suoi strumenti acustici melodie e sonorità della tradizione isolana e mediterranea; Francesco Medda, noto anche come Arrogalla, offre invece campionamenti, suoni e ritmi elettronici.
Il risultato è in otto brani di grande fascino e suggestione che nella proposta dal vivo, mercoledì a Portoscuso, saranno arricchiti dalla partecipazione di Fabio Rinaudo, interprete e studioso della cornamusa, della musette e della zampogna.
Musica popolare dell’Appennino nella seconda parte della serata con il duo formato da Stefano Valla (piffero e voce) e Daniele Scurati (fisarmonica e voce), musicisti profondamente legati al territorio delle Quattro Province, in particolare a Cegni, il paese di Giacomo ed Ernesto Sala, pifferai tra i più importanti del secolo scorso.
L’attività dei due è dedicata a mantenere viva la musica e la cultura di tradizione orale di quest’area montana e a stimolare la sua diffusione attraverso feste e concerti, stage e conferenze; ma nello stesso momento, attenti agli stimoli della contemporaneità, e attraverso esperienze in altri ambiti come il jazz, la classica, la canzone d’autore, Valla e Scurati interpretano la loro musica esprimendo la sua vitalità e la loro appartenenza al proprio tempo.
La serata di giovedì 23 si apre alle 21.30 con due diversi appuntamenti non musicali: il primo è con l’attrice e regista Preziosa Salatino e il suo “Juke-box di poesia”; a seguire, Duccio Pasqua, conduttore e autore radiofonico della Rai, presenta il libro di cui è co-autore con Foffo Bianchi e Francesca Gaudenzi: “Storie di straordinaria fonia“, ovvero la musica italiana vista da una prospettiva inedita, quella di Rodolfo “Foffo” Bianchi, appunto, musicista, produttore e ingegnere del suono che racconta cinquant’anni di storia della canzone con fatti, curiosità e aneddoti; una carriera eccezionale, tra studi di registrazione e palchi, con artisti come Renato Zero, Patty Pravo, Rino Gaetano, Anna Oxa, Claudio Baglioni, band del progressive italiano come Il Rovescio della Medaglia, Perigeo e Banco del Mutuo Soccorso, passando per gli anni come ingegnere del suono per le tournée di Dalla/Morandi, Pino Daniele, Enrico Ruggeri, Ron, Adriano Celentano, Nicola Arigliano, Ligabue, e le avventure con Elio e le Storie Tese, di cui è l’insostituibile fonico dal 1997.
La musica entra quindi in scena con Matteo Leone, il polistrumentista sardo di Calasetta, vincitore del Premio Parodi 2021; classe 1987, nel suo curriculum conta un bagaglio di esperienze che vanno dai primi passi nella sezione percussioni del suo paese al jazz, dalla batteria (con studi al Conservatorio di Cagliari) alla chitarra, al blues, passando per un anno trascorso in Mauritania.
Metà del duo Don Leone (vincitore dell’Italian Blues Challenge nel 2017, con importanti partecipazioni a festival nazionali e internazionali), nella musica di Matteo Leone risuonano insieme il Delta del Mississippi e suggestioni mediterranee, la cultura afroamericana, sarda e quella tabarchina.
Altre sonorità e suggestioni nel successivo set con Patrizia Laquidara, accompagnata dall’Orchestra Poco Stabile di Mare e Miniere formata da musicisti-docenti dei seminari, in un viaggio nella canzone moderna in cui restituisce con poesia e giocosità le storie e le emozioni che abitano l’immaginario musicale popolare italiano.
La cantautrice (e occasionalmente attrice) siciliana di nascita e veneta d’adozione, è una tra le figure più poliedriche e brillanti della nuova musica d’autore, definita dalla critica “una firma talmente personale da risultare unica”, “un’artista capace di assoluta credibilità” e “una delle voci più intense e liriche della nostra musica cosiddetta leggera”.
Saranno i Cantori della Resurrezione a salire per primi sul palco della Tonnara Su Pranu nella serata di venerdì 24 (come sempre alle 21.30).
Nato a Porto Torres come coro di “voci bianche” nel 1986 per iniziativa del Maestro Antonio Sanna (1932-2016), una delle figure più importanti del recente panorama corale italiano, il complesso vocale è diventato “gruppo gregoriano” nel 1994, mettendosi in luce con un repertorio che, partendo dal canto romano antico, arriva alle prime espressioni della polifonia medioevale.
Nel 1997 nasce il “coro misto” con l’intento di valorizzare il repertorio polifonico classico (rinascimentale e barocco) e quello contemporaneo, sia sacro che profano. Diretti dal 2017 da Fabio Fresi, i Cantori della Resurrezione contano in repertorio più di 700 brani a cappella.
Perfettamente in tema con una manifestazione come Mare e Miniere la seconda parte della serata, con Mario Incudine (voce, corde e cunto) affiancato da Antonio Vasta (fisarmonica, organetto e zampogna) in “Surfaru e focu”: storie di vite sottoterra, che hanno abitato i cunicoli delle tante miniere in Sicilia e fuori, storie di sopravvivenza e identità sopravvissuta.
Cantautore, attore, regista, musicista e autore di colonne sonore, figura di primo piano della nuova world music italiana, Mario Incudine cunta alla sua maniera le fatiche, le lotte, i destini sporchi di nero di chi, per vincere la miseria, ha vissuto il buio fitto delle miniere di zolfo.
Il pubblico ricostruisce così la storia e le tradizioni, riscopre le proprie radici e quelle di popoli fratelli, guidato dal racconto e dalle parole in musica che ricordano le stragi in cui tanti persero la vita. Vita che diventa morte nelle storie di migranti, sempre diverse ma sempre uguali nei decenni, ieri sottoterra, oggi sottomare.
Altri racconti in apertura della serata di sabato 25: una chitarra e una voce, quelle di Maurizio Geri (qui in compagnia di alcuni dei musicisti-docenti dei seminari riuniti sotto l’insegna dell’Orchestra Poco Stabile di Mare e Miniere) che attraverso il simbolico titolo “La strada” raccontano i viaggi di uomini e donne, per terra e per mare, in fuga da vite precarie alla ricerca di lavoro o per curiosità dell’immaginazione; brani che evocano vicende diverse di amori e amicizie in cammino, di marinai e passeggeri, di mercati e stazioni, vicende e emozioni rappresentate su un unico grande palcoscenico: la strada, appunto.
Chitarrista, cantante, compositore, Maurizio Geri ha legato il suo nome a tante esperienze di primo piano della musica degli ultimi quattro decenni: dal recupero del repertorio tradizionale della montagna pistoiese con la cantante ricercatrice Caterina Bueno nei primi anni ottanta, all’incontro con l’organettista Riccardo Tesi che nel 1994 dà vita al quartetto Banditaliana; dalla fondazione, nel 1995, del Maurizio Geri Swingtet, gruppo pioniere del jazz-manouche italiano, alle tante e variegate collaborazioni con musicisti della scena world, jazz e pop italiana.
Il secondo set vedrà al centro dei riflettori Francesca Corrias, voce di spicco della scena jazzistica isolana, in compagnia dei Sunflower per proporre il repertorio di “De diora“, l’album pubblicato lo scorso autunno dall’etichetta S’Ard Music: una produzione ricca di sonorità, melodie e atmosfere completamente in lingua sarda campidanese, scovate tra i ricordi dell’infanzia custoditi nella memoria più profonda della cantante.
Immagini, consuetudini e parole riemerse dal tempo e trasformate in canzoni attraverso le composizioni tipiche dell’ensemble di Filippo Mundula al contrabbasso, Sandro Mura al pianoforte e Pierpaolo Frailis alla batteria, con la consulenza poetica e linguistica della scrittrice Maria Gabriela Ledda, che ha guidato Francesca Corrias nella ricerca delle forme più belle e profonde della lingua campidanese, e con gli arrangiamenti e le partiture per archi e fiati curate da Silvano Lobina.
Domenica 26 calerà il sipario sulla sei giorni di Mare e Miniere a Portoscuso con un concerto che, a partire dalle 21.30, vedrà riuniti sullo stesso palco nella tonnara Su Pranu allievi e docenti dei seminari alle prese con un programma messo a punto nel corso delle sei giornate dei corsi, e che si prevede, anche per questa edizione, ricco e variegato.