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A Cala Gonone un seminario sulla speleologia in Sardegna
Con le sue oltre 4.000 grotte naturali di cui 18 turistiche, le decine di peculiari specie di fauna cavernicola, uno dei sistemi carsici più grandi d’Europa e studi di incidenza ambientale all’avanguardia, la Sardegna diventa luogo di confronto sui temi del turismo ambientale sostenibile e di sperimentazione del futuro
Inizia il 29 ottobre, a Cala Gonone il seminario organizzato dalla Società Speleologica Italiana sui monitoraggi degli ambienti carsici ipogei dedicato a speleologi, scienziati, tecnici e operatori del settore. Una tre giorni di studio, confronto e progettazione che si chiuderà lunedì 31 ottobre con “la conoscenza delle aree carsiche come opportunità di tutela e sviluppo territoriale”, una tavola rotonda aperta al pubblico che coinvolgerà anche le Amministrazioni delle Aree Protette della Regione.
In un contesto come quello contemporaneo, afflitto da scarsità di risorse idropotabili e cambiamenti climatici, le grotte naturali costituiscono l’accesso agli ecosistemi carsici che, sebbene invisibili ai più, conservano elevata qualità dell’acqua e della biodiversità; molte di queste cavità sono anche meta di turismo e sostengono le economie locali, dunque si fa sempre più impellente l’esigenza di monitorare costantemente e salvaguardare queste risorse ambientali da agenti diretti e indiretti di impatto.
Un’azione realmente efficace e duratura richiede però un approccio di analisi competente e multidisciplinare, e in questo ambito la Sardegna sta facendo scuola con diversi studi di incidenza ambientale che valorizzano la conoscenza e l’esperienza degli speleologi, i quali riescono a raggiungere luoghi per lo più inaccessibili alla maggior parte dei ricercatori e dunque possono coadiuvarli ed eseguire i monitoraggi necessari, secondo i più moderni modelli di Citizen Science, la scienza partecipata dei cittadini.
Per questa ragione, la Società Speleologica Italiana chiama a raccolta a Cala Gonone scienziati, ricercatori, speleologi ed esperti provenienti da tutta Italia, che da domani presenteranno e discuteranno alcune tra le ricerche più avanzate nel settore, studi che sempre più coinvolgeranno il monitoraggio dei cambiamenti climatici in atto e la conservazione delle risorse idropotabili di origine carsica.
“Il monitoraggio dei parametri ambientali in aree carsiche presuppone l’individuazione degli indicatori corretti da rilevare, la conoscenza e la capacità d’uso di strumenti adeguati nonché la raccolta, la gestione statistica e l’interpretazione dei dati raccolti”, spiega Mauro Chiesi, direttore del seminario, “Con questo seminario mettiamo in rete le più avanzate conoscenze della Speleologia, in un consesso multidisciplinare che fa entrare in contatto tutte le discipline e le professionalità coinvolte nelle azioni di studio e salvaguardia dei territori carsici, custodi di imperdibili risorse idropotabili e scrigno di biodiversità”
Durante il seminario saranno discussi casi concreti, dimostrazioni sull’uso di strumentazioni e individuazione delle migliori soluzioni adottabili. Il luogo prescelto permetterà di illustrare direttamente sul campo l’ultimo Studio di Incidenza Ambientale sul Ramo Nord della Grotta del Bue Marino.
Tale studio è stato commissionato dal Comune di Dorgali per poter valutare l’impatto sull’ecosistema ipogeo di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria e indicare le azioni necessarie al fine di riaprire questa sezione della cavità, onde garantire condizioni di sicurezza per la fruizione complessiva del sito: questa diramazione, infatti, rappresenta anche l’uscita di sicurezza via terra della grotta, ed è necessario rendere nuovamente fruibile con un idoneo sistema di illuminazione e la messa in sicurezza del percorso, attraverso la completa sostituzione delle strutture esistenti.
Tra gli studi sardi, saranno presentati anche quelli multidisciplinari effettuati nell’acquifero carsico del Monte Albo grazie al supporto di biospeleologi e speleosub, e infine quello sulla vulnerabilità delle risorse idropotabili delle sorgenti di Su Gologone, fonte di approvvigionamento idrico giornaliero di grande qualità per una popolazione che, in taluni periodi dell’anno, supera le 10.000 persone.
Al termine del seminario, lunedì 31 ottobre dalle ore 9.30, al Teatro di Cala Gonone, le comunità locali e il pubblico potranno assistere alla tavola rotonda che per la prima volta metterà direttamente a confronto Amministrazioni di Aree Protette, Operatori del Turismo ambientale, amministrazioni di grotte aperte al turismo, geologi e speleologi, al fine di individuare le future prospettive sul tema della “conoscenza delle aree carsiche come opportunità di tutela e sviluppo territoriale”.
Il seminario e gli eventi collaterali sono promossi dalla Società Speleologica Italiana e patrocinati da Ministero della Transizione Ecologica, Regione Autonoma della Sardegna, Provincia di Nuoro, Comune di Dorgali, Consiglio Nazionale dei Geologi, Ordine dei Geologi della Sardegna, Ordine Nazionale Biologi, Società Italiana di Geologia Ambientale, l’UIS – International Union of Speleology, Associazione Grotte Turistiche Italiane.
(PHOTO CREDITS: foto subacquea: Laurent Mirault. Foto monitoraggio Bue marino: Andrea Moretti)