Serie D – Latte Dolce tra gruppo e difesa: coperta corta, ma le soluzioni non mancano
“TIRA, MOLLA, FAR’E AZZA”
Leggendo le gobbule di Anonimo Sassarese o di Aesse se preferite – al secolo Antoninu Saba – troverete una sua composizione intitolata Li Candareri. In quella descrizione dell’evento agostano che caratterizza la ridanciana e altrettanto superba e sonnolente cittadina bagnata dalle acque di Ruseddu, sembrerebbero esserci solamente i caratteri del canto tradizionale. Ma quel canto, ricco di auspici e punte di satira e reso ancor più pungente dall’incalzare percussivo del trimpanu, custodisce la metafora della vita.
Tira, molla, far’e azza. È il cadenzare della nostra esistenza, il ritmo della nostra vita, la partitura dei nostri giorni.
Tira: tirare, mettere in atto una forza, creare un movimento dinamico, un agire, un moto che modi cherà le forme e le posizioni durante lo scorrere del tempo.
Molla: lasciare; lo scorrere lento o repentino del nostro tempo, allentare la presa, abbandonarsi, far scorrere liberamente il usso della ragione e dell’istinto, ritirarsi.
Fara: scendere, andare verso il basso, fallire.
Azza: salire, agire graduale dal basso verso l’alto, scoprire i con ni diversi dai nostri attraverso l’altezza, l’ascendere regolare verso l’alto, il volgere lo sguardo verso la volta stellata, custode del misterioso Universo.
Li Candareri
Li candareri farani in piazza pasthendi da lu Pianu di Castheddu, tutti pomposi pòsthani dareddu
li getti, tira, molla, far’e azza.
V’è lu Paràju e lu Parajareddu,
la Giunta cu l’usceri cu la mazza,
li tamburaggi a la macconazza sunendi li tamburi; chi busdheddu!
La pubburazioni affulladda curredni par’aglì e par’aglià
pa’ no pisdhì una sora miradda;
e candu so’ approbb’a arribà
li candareri fàzini jmmadda e a un’a unu l’entran’a a baddà E a Santa Maria a ripusà.
Antonino Saba Tipografo (1886 1942)
Inventore delle riviste satiriche indipendenti “L’ingranaggio” e “La Gàita”