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Sassari – Sala piena e successo all’auditorium arcivescovile per lo spettacolo alla ricerca della Sassari Perduta

L’Auditorium Arcivescovile ha ospitato stasera lo spettacolo teatrale “Alla ricerca della Sassari perduta”, realizzato dalla compagnia teatrale La Corte dei Miracoli
Di fronte a una sala gremita, il pubblico ha avuto l’opportunità di immergersi in un viaggio emozionante attraverso la memoria collettiva e la cultura sassarese, un viaggio che si è rivelato non solo un omaggio al passato, ma anche un invito a riflettere sul presente e sul futuro della città.
La rappresentazione trae ispirazione dalle poesie di Paolo Galleri, un artista che ha saputo catturare con la sua autoironia le sfumature della vita sassarese. Anche se la sua arte risale a un’epoca passata, il suo spirito vive ancora oggi, come un faro che illumina le strade di una Sassari che, con il passare del tempo, rischia di perdere la propria identità a causa dell’urbanizzazione e della fuga dei giovani verso le periferie.
La chiave di lettura di questo spettacolo si trova nel concetto proustiano di “madeleine”, che compie quest’anno 154 anni. Proprio come la celebre scena di Marcel Proust, in cui il protagonista riassapora un dolcetto e viene travolto da un’ondata di ricordi, così “Alla ricerca della Sassari perduta” invita il pubblico a riflettere sul significato delle proprie radici e sulla connessione emotiva che il cibo e la cultura possono evocare. Attraverso la rievocazione storica dello “zimino”, un piatto che un tempo rappresentava il conforto per i meno abbienti, gli attori hanno riportato alla mente un centro storico vibrante, pieno di vita e di storie, dove ogni volto raccontava un capitolo della storia sassarese.
Sul palco, la performance è stata animata da un cast di talenti: Tore Uzzanu, Massimo Battaglia, Donatella Sechi ed Elena Serra, sotto la direzione di Donatella Sechi, che ha saputo dare forma a un progetto tanto ambizioso quanto necessario. La grafica di Roberta Battaglia ha contribuito a creare un’atmosfera visivamente suggestiva, capace di trasportare gli spettatori in un tempo in cui Sassari brillava per la sua cultura e vivacità.
La serata ha avuto un significato profondo, non solo per il valore artistico della rappresentazione, ma anche per il messaggio che porta con sé. In un momento storico in cui la nostra società è in continua evoluzione, “Alla ricerca della Sassari perduta” si erge a grido d’allarme: è fondamentale non dimenticare le proprie origini e il patrimonio culturale che ci definisce. Il cibo, come simbolo di connessione e memoria, diventa il filo conduttore di un racconto che invita a riscoprire l’essenza di una città che, senza la sua storia, rischia di smarrirsi.
In conclusione, “Alla ricerca della Sassari perduta” è molto più di uno spettacolo teatrale: è un invito a riscoprire e valorizzare la nostra identità, un richiamo a guardare indietro con amore e a costruire un futuro che non dimentichi le sue radici.