Il principe è tornato. Francesco De Gregori incanta l’Arena Ivan Graziani ad Alghero
Tutto esaurito per la prima tappa sarda del cantautore romano all’Alguer Summer Festival. Questa sera nuovo sold out a Cabras nel Dromos Festival
“Grazie amici, benvenuti !”.
Il saluto puntuale, alle 21.30, infiamma l’Arena algherese stipata in ogni ordine di posto.
L’entrata sul palco di Francesco De Gregori, insieme alla banda di sette eccellenti musicisti, segue a ruota l’opening act di Angela Baraldi. Cantautrice supporter che, con alcuni brani del suo repertorio, scalda l’atmosfera, già calda di suo. Nonostante una leggera brezza che stempera l’afa torrida delle ultime ore.
Due le novità, rispetto alle repliche dei precedenti concerti che lo stesso cantautore romano tiene subito a precisare.
“La prima, la vedete: è che De Gregori parlerà!” Su uno smagliante crine dei settantatré anni compiuti, Francesco sdogana il suo noto aplomb sobrio e taciturno – declinato dalla critica nella sua lunga carriera in una sorta di snobismo – per lasciarsi in una brillante scia dialogante con il suo pubblico.
Non solo caloroso e coinvolto emotivamente in chiara sintonia con la collaudata piattaforma motore dell’entertainment algherese www.algheroexperience.it , quanto variegato anagraficamente. Entusiasmanti schiere di under trenta/quaranta – non ancora nati nell’anno in cui fu scritta Rimmel (splendida la versione nella coda del concerto) – cantano all’unisono nelle gradinate dell’arena.
La seconda novità in questo rinnovato tour 2024, annunciata dallo stesso cantante, è la proposta in scaletta di brani meno noti nella immensa produzione discografica. Avviata nel 1972 con l’album Theorius Campus, realizzato con Antonello Venditti, sino all’ultimo di quest’anno, Pastiche. Originalissimo progetto nato dal felice incontro con Checco Zalone.
Coerente in questa cifra, il pezzo d’apertura è: Lettera da un cosmodromo messicano.
Cose muove il largo in una navigazione musicale che sale nella partecipazione in platea. Grazie alla fabula empatica del ritrovato narratore. Desideroso di condividere ricordi e genesi di questi cimeli musicali. Vere perle custodite in uno scrigno di testi e poesie dai tratti straordinariamente contemporanei. Così la scrittura di Atlantide, ispirata da una notte insonne prima di un volo aereo da Roma a Catania. Con una inevitabile dedica al colpo d’occhio dal cielo di Napoli. Mentre la citazione per il suo brano più intriso di eros e seduzione, riguarda due giovani amanti. Scoperti non da sguardi indiscreti, quanto dalla inimmaginabile eruzione del Vesuvio.
Il canto di Baci da Pompei con il suo pubblico è felice.
Non mancano i temi impegnati degli anni cupi: L’uccisione di Babbo Natale (inserito nell’album Buffalo Bill 1976) e Numeri da scaricare. Quest’ultimo brano tratto dall’album Pezzi (2005) rievoca in una depurata ambientazione rock, la contabilità delle vittime deportate nei campi di sterminio nazista durante il secondo conflitto mondiale.
Non a caso, produttore di quel progetto, Guido Guglielnimetti, storico leader nella band musicale di Francesco. Presente in ribalta nella sezione acustica con il basso elettrico.
Alle chitarre suonano Paolo Giovenchi e Alessandro Valle (pedal steel guitar e bengio).
Carlo Gaudiello è impegnato alle tastiere; Primiano Di Biase all’hammond.
Simone Talone (batteria – percussioni) e Francesca La Colle (voce), completano l’eccellente formazione musicale sul palco.
Eccomi qua: l’interpretazione de La valigia dell’attore (1997) è magistrale.
Sale l’emozione: l’arena s’infiamma.
“E’ una band seria perché suoniamo veramente. Non ci sono trucchi, campionamenti o triccheballacche!” ricorda De Gregori.
Ripeterà più volte come un mantra: “E’ musica italiana dal vivo”.
Torna sul palco Angela Baraldi. Il duo con Francesco, regala al pubblico un’altra ebbrezza da ricordare. L’omaggio per Lucio Dalla nel testo scritto nel 1976 con l’amico poeta Roberto Roversi, Il motore del duemila. L’ennesima parabola di un visionario lungimirante con lo sguardo inevitabilmente reale sul futuro. Il nostro presente.
Struggente la versione di Diamante, scritta nel 1989 per Zucchero Fornaciari, autore della musica. Così come il racconto sulla stesura del testo, dedicata alla cara nonna dell’Adelmo emiliano.
I dialoghi di Francesco sono esenti da riferimenti espliciti al dibattito politico contemporaneo. Non se ne avverte alcun bisogno. Parlano i testi delle canzoni, avvolti dalle bellissime musiche sul palco.
La storia (Scacchi e tarocchi 1985); La donna cannone (1983); rendono bene l’idea di una Italia che non è amarcord. Nonostante artifizi creativi a dir poco strumentali che hanno provato ad accostare il Generale (1978) ad un altro (ex) generale. Noto dell’ultima ora.
Personaggio discutibile. Utile alla ammuina. Che per una parte importante di elettori italiani non ha disonorato l’immagine istituzionale della Repubblica, ma per la maggior parte dei cittadini non l’ha neppure onorata. Almeno nell’ultimo anno. Segnato dalla bolla mediatica di una massa critica a dir poco liquida.
Mentre “…qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure…” Non solo fra le migliaia di spettatori, sardi e turisti, Italiani insieme, accorsi a gioire in una grande serata di musica e emozioni.
Rimmel chiude temporaneamente la scena, con le luci abbassate. Si accenderanno ancora con i bis. Brani sopra citati con un entusiasmante walzer finale che coinvolge tutto il pubblico, sulle note di Buonanotte Fiorellino.
Fra poche ore il secondo e conclusivo concerto del mini tour sardo di Francesco De Gregori.
L’appuntamento alle 21.30 in piazza Stagno a Cabras con il Festival organizzato da DROMOS.
Set list del concerto di Alghero
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Lettera da un cosmodromo messicano
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Cose
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Atlantide
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Baci da Pompei
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Caterina
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Falso movimento
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L’uccisione di Babbo Natale
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Stella stellina
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I matti
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Numeri da scaricare
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Generale
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Il cuoco di Salò
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La leva calcistica della classe ’68
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Diamante(Zucchero cover)
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La valigia dell’attore
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Sempre e per sempre
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La donna cannone
Encore:
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La storia
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Anidride solforosa(Lucio Dalla cover)
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Rimmel
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Buonanotte fiorellino
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