Sassari – ATP, il biglietto per viaggiare sui bus diventa elettronico
Atletica, la nostra avventura alle Olimpiadi finisce con un 4° posto nella staffetta 4×100
Non si ripete il miracolo di Tokyo e la nostra nazionale di atletica archivia così la deludente spedizione parigina: medaglia “di legno” per la formazione che vede Patta (ripescato) e Tortu, il brianzolo-tempiese, si arrende a 50 metri dal termine
PARIGI – Il diluvio parigino abbattutosi nella serata di ieri è la condizione meteorologica perfetta per descrivere quale stato d’animo provino i tifosi italiani dopo aver assistito a così tanti quarti posti. Dall’inizio dei giochi olimpici transalpini sono oltre 20, vero, ma chi si aspettava che deludessero perfino i campioni dell’atletica di Tokyo 2021? Quelli che, in quel bollente e anomalo (per via del COVID-19, ndr) agosto 2021, incantarono il mondo e riportarono in alto lo sport italiano come non si vedeva da tempo, che quest’anno partivano con aspettative rosee, di vittoria, di riconferma, e invece tornano a casa praticamente a mani vuote, con la delusione e il flop sulle spalle? La staffetta 4×100 è stata la ciliegina sulla torta di una spedizione anomala, condita da rivelazioni come Furlani, e da delusioni come quelle di Jacobs, Tamberi (a causa anche dei problemi occorsigli, vedi la colica renale che potrebbe impedirgli la partecipazione alla finale del salto in alto), e anche dei sardi Patta e Tortu, su cui tutta l’isola, seriamente, puntava forte. Invece nulla di tutto ciò: per il riscatto, appuntamento a Cortina 2026.
BEFFA TOTALE. Fa ancora più male la sconfitta se si pensa che i nostri atleti sono rimasti tagliati fuori dal podio per soli 7 centesimi. Una buona gara, un buon tempo, una delusione: Melluzzo, Jacobs, Patta e Tortu registrano un tempo pari a 37″68, con una prestazione che faceva già sognare i propri tifosi. Tutto fino all’ultima frazione: tutto affidato all’atleta classe 1998, originario di Milano ma con cittadinanza di Tempio Pausania. Filippo si lancia, lotta con il canadese De Grasse, il sudafricano Simbine e il britannico Hughes, ma agli ultimi 50 metri crolla dinanzi a loro, con il secondo che registra – oltre all’argento – pure il record del continente africano. Ai nostri non resta che abbracciarsi e consolarsi con la soddisfazione di aver fatto una buona prova, che però non basta per attaccare almeno il podio e confermare i pronostici benauguranti del popolo azzurro.