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Decreto Salva Casa 2024: Novità e Benefici per Milioni di Italiani
Approvato in via definitiva dal Senato lo scorso mercoledì 24 luglio, il decreto è ora legge
Definito dal vicepremier e ministro Matteo Salvini come “un’ottima notizia per milioni di italiani”, con 106 voti a favore, 68 contrari e una sola astensione, dopo il sì della Camera, la legge di conversione del decreto legge 69/2024, noto come Decreto Salva Casa 2024, è stato approvato definitivamente dal Senato. Il Decreto è entrato in vigore il 30 maggio 2024, dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La scadenza per l’approvazione definitiva, arrivata mercoledì 24 luglio, era prevista per il 28 luglio 2024.
A seguire l’elenco delle specifiche definitive previste.
Abitabilità delle Mini Abitazioni
Superati i requisiti di abitabilità stabiliti dal decreto ministeriale del 1975, Il Decreto Salva Casa 24 rende abitabili le mini abitazioni e mini appartamenti. Posto che l’abitabilità dipende dalla destinazione d’uso degli immobili e dal numero di occupanti, è considerata abitabile una casa che abbia:
• Un’altezza minima di 2,40 metri e una superficie di 28 m² per i bilocali
• Un’altezza minima di 2,40 metri e una superficie di 20 m² per i monolocali
Le condizioni sono necessarie non solo per ottenere l’agibilità da parte del professionista, ma anche per l’assenso dell’amministrazione competente, mantenendo il rispetto degli altri requisiti igienico-sanitari vigenti.
Sanatoria delle Difformità Edilizie
Il decreto prevede maggiori tolleranze costruttive per interventi realizzati fino al 24 maggio 2024. L’obiettivo in tal senso, come sottolineato dallo stesso Salvini, non è quello di condonare abusi ma piuttosto di sanare eventuali piccole irregolarità edilizie. Di seguito le soglie di tolleranza:
• 6% per abitazioni fino a 60 m²
• 5% per superfici tra 60 e 100 m²
• 4% per superfici tra 100 e 300 m²
• 3% per superfici tra 300 e 500 m²
• 2% per superfici oltre i 500 m²
Stato Legittimo degli Immobili
Riguardo questo punto la legge contiene delle novità:
• L’eventuale presenza di abusi e difformità sulle parti comuni di un condominio non bloccherà i lavori di riqualificazione di un appartamento.
• La ristrutturazione di parti comuni non potrà essere bloccata da possibili irregolarità di un singolo appartamento.
Inoltre, l’obbligo di rimuovere abusi edilizi è stato esteso, passando da 90 a 240 giorni dall’ingiunzione comunale, con possibilità, in caso di comprovate esigenze di salute, di ulteriori proroghe.
Eliminata la “Doppia Conformità”
È stata rimossa la “doppia conforme” per abusi edilizi minori. Per sanare questi ultimi basterà che l’intervento sia conforme alla normativa urbanistica vigente al momento della domanda, e non a quella in vigore al momento dell’abuso.
Introduzione interventi Edilizia Libera
Il decreto introduce nuove categorie di interventi in edilizia libera, realizzabili senza titolo abilitativo, come:
• Installazione di vetrate panoramiche amovibili e trasparenti (VEPA) e strutture fisse per la protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, come tende a pergola o bioclimatiche
• Manutenzione ordinaria
• Installazione di pompe di calore fino a 12 kW
• Eliminazione di barriere architettoniche
Recupero Sottotetti Abitabili
Il decreto consente il recupero dei sottotetti a fini abitativi, secondo le procedure previste dalle leggi regionali, anche se l’intervento non rispetta le distanze minime tra edifici, purché:
• Si rispettino le distanze vigenti all’epoca della costruzione dell’edificio
• Non si modifichino forma e superficie del sottotetto
• Si rispetti l’altezza massima consentita dell’edificio
Cambio di Destinazione d’Uso
Il decreto facilita il cambio di destinazione d’uso delle unità immobiliari, consentendolo sempre all’interno della stessa categoria funzionale, nel rispetto della normativa di settore. Per le unità al piano terra o seminterrato, il passaggio a destinazione residenziale è regolato dalla legislazione regionale.
Questione immobili del Vajont
Per gli immobili costruiti nelle zone colpite dalla tragedia del Vajont, il certificato di collaudo sostituirà il certificato di agibilità o abitabilità, purché questi rispettino la normativa vigente all’epoca della loro costruzione.
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