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Sassari – Con Otello è ancora grande lirica d’estate in piazza d’Italia
Splendida serata con l’opera di Verdi. Il felice ritorno del Maestro Sergio Oliva per la direzione dell’Orchestra De Carolis
Dopo il successo di “Pagliacci” del 2023, Sassari rivive una nuova straordinaria serata, venerdì dodici luglio, con la Piazza d’Italia ritornata a una esclusiva ribalta a cielo aperto.
“Grazie Sassari!” – Il ringraziamento forte e chiaro di Alberto Gazale, direttore artistico dell’Ente De Carolis, risuona sul grande palco di Piazza d’Italia, una decina di minuti prima delle ventidue.
Nel breve prologo che anticipa l’incipit del primo atto di Otello, Gazale ricorda il valore universale racchiuso nella sinossi dell’opera musicale di Giuseppe Verdi.
Un compendio reale dell’umanità. Insieme a Jago (Marco Caria) e ai protagonisti in scena, Gazale ricorda: “…non c’è un motivo perché lui ha fatto tutto questo male. Perché così, come nella vita incontriamo delle persone e non sappiamo perché fanno del bene, abbiamo anche delle persone che non sappiamo perché fanno del male. Il male esiste ! Ed è tutto un inno alla religione, a anche al contrario, alla vita…”
Un accorato afflato di arte e forte condivisione popolare che lascia il testimone a tutti i presenti.
Artisti, orchestrali e figuranti in ribalta, il caloroso pubblico presente in platea e oltre le transenne in piazza: “fare qualcosa di bello per Sassari, per tutta l’Umanità!”
Milleduecento i biglietti d’ingressi a pagamento, tutti venduti in meno di ventiquattro ore.
La cifra di un entusiasmo popolare per un imponente progetto di diffusione dell’opera lirica, voluto dall’Ente De Carolis. Sostenuto in questa importante iniziativa dal Ministero della Cultura, con la Regione, il Comune di Sassari e la Fondazione di Sardegna.
Superate le duemila presenze in piazza, anche grazie al lavoro dei bar e degli esercenti prospicienti la piazza che hanno trasformato tavolini e posti a sedere in occasionali palchetti per la speciale occasione.
Il progetto strutturale realizzato dall’Ing. Emilio Sonnu, ha garantito la visibilità dello spettacolo anche a chi non è riuscito a trovare posto a sedere. Il palco rialzato, ha permesso una visione nitida, con l’amplificazione della musica garantita in tutta l’area. Un ettaro di terreno trasformato in un’enorme platea.
I quattro atti del dramma per il libretto di Arrigo Boito si consumano in un performante lavoro corale. Un imponente spettacolo.
Prolungatosi alla mezzanotte con gli scroscianti applausi sassaresi per tutte le sezioni artistiche impegnate sul palco.
Coordinate e dirette in regia dalla puntuale presenza di Alberto Gazale.
Che ne ha curato scene e costumi.
Una intesa artistica in ribalta ha permeato l’intera opera sin dalle battute inziali del primo atto con il complicato attracco della nave di Otello nell’approdo di Cipro.
Un armonico gioco di squadra avvalorato dal ritorno a Sassari di grandi professionisti apprezzati già nella prima “opera in piazza” lo scorso anno, il sette luglio, con Pagliacci.
Desdemona (moglie d’Otello) vive nella splendida voce del soprano Angela Nisi (già impegnata nelle vesti di Nedda lo scorso anno).
Il perfido alfiere Jago, interpretato dall’ottimo baritono Marco Caria (fu Tonio in Pagliacci).
Eccellenti tutti i protagonisti:
il tenore Hector Lopez Mendoza nei panni di Otello; il tenore Mauro Secci (Cassio); il tenore Nicolas Resinelli (Roderigo).
Una menzione particolare per l’ottima interpretazione del mezzosoprano Francesca Pusceddu nei panni di Emilia, moglie di Iago.
Nei ritorni decisivi al grande successo messo in campo dall’Ente de Carolis, la direzione orchestrale affidata al Maestro romano Sergio Oliva. Una direzione autorevole, capace di assicurare una perfetta integrazione fra il Coro e l’Orchestra De Carolis con tutti gli artisti e i figuranti in scena.
Impossibile dimenticare l’efficace architettura delle luci confermate nella regia di Tony Grandi.
Così come la preziosa direzione del coro voci bianche de Carolis dei Maestri Francesca Tosi e Salvatore Rizzu.
L’entusiasmante risposta popolare dei sassaresi lascia un viatico importante per tutta la città e la Regione. Un risultato che traccia un percorso virtuoso da sviluppare in continuità con il lavoro di tutte le istituzioni coinvolte.
Pensare sino a un paio di anni fa, dopo tutto il noto e indimenticabile drammatico trascorso, che Sassari potesse vivere e realizzare progetti di questa portata, sarebbe stato a dir poco improbabile.
Registrare nel parterre il conviviale saluto degli ultimi sindaci sassaresi con il neo eletto primo cittadino, alla sua prima uscita importante con la città, è un segnale che incoraggia a lavorare bene e insieme. Avanti così.