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Berlinguer, l’ultimo leader: il ricordo del politico sassarese
Oggi, a distanza di 40 anni esatti, ci lasciava Enrico Berlinguer, uno tra i leader della sinistra italiana di maggior rilievo, oltre che storico segretario del Partito Comunista in carica dal 1972 fino all’anno della sua morte, avvenuta l’11 giugno del 1984 a Padova
Enrico Berlinguer nacque a Sassari il 25 maggio 1922 da una famiglia di origine catalana, imparentata, più o meno alla lontana con alcune aristocrazie e borghesie dell’epoca. I primi anni di vita Berlinguer li trascorse nella città natale, insieme a papà Mario, il fratello minore Giovanni e mamma Maria, che morì quando aveva appena 15 anni. Nel capoluogo sassarese il giovane Enrico effettuò i suoi studi, frequentando dapprima il Liceo Azuni, in cui iniziò ad appassionarsi a materie quali storia e filosofia, e successivamente la facoltà di Giurisprudenza.
La carriera politica di Berlinguer ebbe inizio nel 1937, quando durante gli anni dell’adolescenza entrò in contatto con gruppi di stampo antifascista, proseguendo la tradizione familiare portata avanti prima dal nonno Enrico, fedele mazziniano e poi dal Padre Mario, avvocato, di fede socialista, che si era opposto al fascismo sin dai suoi albori. All’età di 21 anni Berlinguer aderì al PCI, Partito Comunista Italiano, divenendo segretario della sezione giovanile sassarese. Appena un anno dopo, venne arrestato per via della sua partecipazione ai “moti del pane”, rimanendo in prigione per circa 4 mesi.
Nel giugno dello stesso anno, fece la conoscenza di Palmiro Togliatti, l’allora segretario del Partito Comunista, e nei mesi seguenti si trasferì prima a Roma e poi a Milano dove entrò a far parte della Federazione giovanile del PCI, che guidò, in veste di segretario generale, dal 1949 al 1956. Due anni dopo, nel 1958, si unì in matrimonio con Letizia Laurenti, con la quale ebbe quattro figli.
Particolarmente bravo nel ruolo di mediatore, per cui riscosse un grande successo personale dentro e fuori dal partito, divenne prima vicesegretario e poi segretario generale del Partito Comunista dal 1972 sino all’anno della sua dipartita, avvenuta a causa di un ictus nel 1984. Un importante contributo politico che scaturì dalla sua mente innovativa fu l’introduzione del concetto di “compromesso politico” passato alla storia come il Compromesso storico che prevedeva la collaborazione tra i vari partiti di Governo al fine di rendere più stabile la Democrazia italiana dell’epoca.