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Milano – Un 8 marzo in poesia per la Fondazione Maria Carta
Venerdì scorso al Teatro Dal Verme, in occasione del Premio di poesia in lingua sarda organizzato dal Centro Sociale Culturale Sardo. Omaggio a Maria Carta, con la lettura delle poesie tratte dalla raccolta “Cantu rituale” nella traduzione curata da Clara Farina. E musica con Tazenda, Maria Giovanna Cherchi e Fantafolk
Venerdì scorso 8 marzo, nella Giornata internazionale della donna, al Teatro Dal Verme di Milano è ritornato dopo una lunga sospensione (dal 2008) il Premio internazionale di poesia in lingua sarda, promosso dal locale Centro Sociale Culturale Sardo, con il sostegno della FASI (Federazione Associazioni Sarde in Italia) e con il patrocinio del Municipio Uno e del Comune di Milano. Una manifestazione che ha coinvolto la Fondazione Maria Carta.
Al Premio, dedicato alla memoria del giornalista Paolo Pillonca (era presente il figlio Pier Sandro), 137 poeti hanno inviato i loro componimenti, giudicati da una giuria presieduta dal professor Simone Pisano, docente di Dialettologia all’Università per Stranieri di Siena. Il concorso è stato vinto da Anna Cristina Serra, con la poesia “Crapiteddas”. Ma l’evento ha costituito anche l’occasione per rendere omaggio a Maria Carta, scomparsa trent’anni fa, nel 1994, che nel corso della sua carriera artistica ha avuto un momento riservato alla poesia. Nel 1975 diede infatti alle stampe la sua silloge in italiano “Canto rituale”. Una selezione di quei versi è stata recentemente tradotta in sardo da Clara Farina, attrice e docente, e pubblicata nei mesi scorsi a cura della Fondazione Maria Carta con il titolo “Cantu rituale”, volume edito dal quotidiano sassarese La Nuova Sardegna. Alcune delle poesie tratte dalla raccolta in sardo sono state declamate dalla stessa Clara Farina, che durante la serata ha letto tutti i componimenti degli autori e delle autrici a cui sono stati consegnati riconoscimenti e menzioni speciali nelle diverse categorie del Premio.
È intervenuto il presidente della Fondazione Maria Carta, Leonardo Marras, che si è soffermato sul libro “Cantu rituale”. «Con la pubblicazione del volume abbiamo voluto rendere omaggio alla poesia in lingua sarda, la spina dorsale della nostra identità – ha rimarcato Marras –. Per questa ragione non possiamo che ringraziare il Centro Sociale Culturale Sardo di Milano, che ha organizzato la decima edizione del Premio e tutti coloro che hanno partecipato. Tra i nostri scopi statutari, come noto, c’è il pieno sostegno al mondo dell’emigrazione sarda, strettamente legato alla diffusione della nostra lingua e della conoscenza della nostra cultura fuori dall’isola». Giovanni Cervo, presidente del Centro Sociale Culturale Sardo, ha ricevuto da Marras una targa ricordo della Fondazione Maria Carta e una copia del libro “Cantu rituale”, donato anche a Bastianino Mossa, presidente della FASI ma anche presidente del Premio di poesia, intervistato in apertura, insieme a Cervo e a Pierangela Abis, responsabile organizzativa del Premio, dal giornalista Giacomo Serreli, che ha condotto la serata. Ha preso la parola per un saluto l’assessore alla Casa e piano quartieri del Comune di Milano Pier Francesco Maran.
La Fondazione Maria Carta ha inoltre curato i momenti musicali della manifestazione al Teatro Dal Verme. Hanno partecipato la cantante Maria Giovanna Cherchi, il duo Fantafolk (Andrea Pisu alle launeddas e Vanni Masala all’organetto) e i Tazenda (in versione Trio Acustico). Ospite l’Ensemble Classica Trio con Romano Pucci al flauto, Fabio Spruzzola alla chitarra, Ivano Brambilla al clarinetto e mandolino.
L’evento ha registrato una notevole partecipazione di pubblico.
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