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L’avvocato risponde – Multa e ammenda, quali sono le differenze?
Multa e ammenda sono pene pecuniarie che spesso vengono confuse le une con le altre
Ecco cosa c’è da sapere:
🔸 La multa è la sanzione prevista nel caso in cui venga commesso un delitto e, secondo l’art 24 c.p., la pena consiste nel pagamento di una somma verso lo Stato il cui importo va dai 50 euro fino ad un massimo di 50mila euro, mentre per delitti commessi a scopo di lucro, per i quali la legge stabilisce solo la pena della reclusione, il giudice può integrare ad essa una multa con importo dai 50 ai 25mila euro.
Nel fissare la somma, il giudice deve considerare anche le condizioni economiche del reo e, nel caso in cui l’entità massima dell’importo sia superflua o quella minima troppo elevata, l’ammontare può essere innalzato sino al triplo o diminuito sino a un terzo.
Il giudice può stabilire, inoltre, il pagamento della multa in rate mensili non inferiori a tre, non superiori a 30 e di importo non inferiore a 15 euro, prendendo atto delle condizioni economiche del reo.
🔸 Per ammenda, invece, si intende la pena per le contravvenzioni che prevede, secondo l’art. 26 c.p., un pagamento verso lo Stato di un ammontare che va dai 20 fino ai 10mila euro.
Per l’ammontare della sanzione, riguardo alle condizioni economiche, valgono le medesime regole da attuare per la multa, dunque la possibilità di aumentarne o diminuirne l’importo e di suddividere il pagamento.
Entrambi i casi convergono nella cd. Cassa delle ammende, vale a dire in un ente pubblico istituito presso il Ministero della giustizia.