Serie D – Latte Dolce tra gruppo e difesa: coperta corta, ma le soluzioni non mancano
Francesco Demuro, un usignolo nell’uscio
Nel 1984 Francesco ha 6 anni. La famiglia gestisce un piccolo bar, che ora non c’è più, dietro le case popolari ubicate di fronte ad un’ex caserma dei carabinieri, in cui da anni è stato trasferito un archivio comunale
Ma canta soprattutto Claudio Villa e musica sarda. È così intonato e pieno di grazia che la gente si ferma a guardarlo. Francesco per timidezza a volte si ferma, ma se spronato a sciogliere il suo pudore canta ancora di più. Anche a richiesta. Quel bambino ha un’ugola d’oro e le note del cuore. Il buon Dio ha deciso di posare su di lui una grande dose di talento. E lui risponde con una voce incantata che accarezza i cuori. In due occhi grandi e neri, uno sguardo profondo, con un’anima che non conosce inverno. A volte il piccolo Francesco vive solo nel suo mondo. A fantasticare le sue melodie. Sogna gli applausi e la gloria. Ma non sa come fare. È solo un bambino. Neanche adolescente comincia a girare i paesini della Sardegna. Canta in sardo. Spesso sopra i semirimorchi dei camion addobbati a festa con delle grosse palme arrotolate.