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Sassari – Il progetto per il futuro dell’ex Hotel Turritania
Nuova vita al vecchio albergo abbandonato: il progetto prevede spazi da vivere per il quartiere e 18 appartamenti di housing sociale
Diciotto appartamenti da destinare ad altrettante famiglie, un progetto che prevede spazi comuni e polivalenti di quartiere, tra cui giochi per i piccoli, palestra, sala studio, un giardinetto, sedi per associazioni e molto altro.
È il futuro dell’ex Turritania, che inizia a muovere i suoi passi per diventare realtà. Tutti i particolari del progetto sono stati presentati oggi, 30 dicembre, durante la conferenza stampa di fine anno del sindaco Nanni Campus e di tutta la Giunta.
L’Amministrazione comunale, nell’ambito del programma PinQuA (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare), intende infatti destinare l’edificio a edilizia abitativa, con l’obiettivo di riqualificare e ripopolare il centro storico. Il futuro dell’ex hotel si inserisce in una visione più ampia che interessa tutto il quartiere, con un intervento di housing sociale diffuso nel perimetro della antica città murata, attraverso il recupero di un insieme di immobili attualmente in stato di abbandono e di degrado.
L’obiettivo è rispondere alle esigenze urgenti e pressanti di rinnovo urbano e sociale di questa parte della città e contemporaneamente cercare di dare una risposta all’emergenza abitativa, con nuove residenze destinate ad affitti calmierati, rivolte a quelle categorie sociali intermedie che non riescono a soddisfare il proprio bisogno abitativo sul mercato per ragioni economiche o per assenza di un’offerta adeguata, e che non hanno i requisiti per l’assegnazione di alloggi pubblici. Tale categoria comprende un’ampia fascia della popolazione: giovani coppie a basso reddito, famiglie mono-genitore, anziani, studenti, impiegati fuori sede, immigrati.
L’importo su cui può contare il Comune è di oltre 5.550.000 euro, a cui si aggiunge un bonus del 20 percento, ottenuto grazie alla celerità con cui l’Amministrazione ha dato l’avvio all’iter per far partire l’appalto. Secondo le regole del Pnrr, avviando la procedura entro il 31 dicembre è possibile godere di questo ulteriore benefit, che porta così il budget totale a oltre 6 milioni e mezzo.
L’Amministrazione aveva affidato allo studio associato Mossa De Rosa l’esecuzione del progetto di fattibilità tecnico-economica, sulla base del quale ha potuto bandire la gara d’appalto secondo la procedura dell’appalto integrato complesso. Questo prevede che l’impresa aggiudicataria dovrà completare l’iter progettuale, per poi procedere con i lavori. Per poter usufruire di questo iter più snello era necessario partire entro la fine del 2022. Nei giorni scorsi sono state trasmesse le lettere di invito a operatori economici che ora hanno tempo fino a metà marzo per presentare le loro proposte.
Il progetto.
Il progetto riqualifica l’edificio e lo adegua alla nuova destinazione d’uso residenziale e alle esigenze contemporanee dell’abitare, nel pieno rispetto delle caratteristiche originarie e con la necessaria attenzione alla collocazione particolarmente sensibile dell’immobile tra importanti edifici storici, centro visuale della prospettiva dal lungo corso Vittorio Emanuele e quinta scenica lungo il percorso dei Candelieri.
Sulla facciata di ingresso, per abbattere le barriere architettoniche, uno dei due piani ai lati dell’ingresso sarà sostituito da una rampa inclinata, mantenendo la particolare articolazione della scala a doppia rampa con pareti rettilinee o leggermente curve, intonacate o in pietra a vista.
La parete trapezoidale che delimita le rampe di scale di accesso dalla piazza Sant’Antonio sarà rivestita con lastre di trachite simili a quelle che formano l’attuale zoccolatura, e saranno ripristinate le piccole fioriere originali ora danneggiate. Sulle altre tre pareti, non caratterizzate architettonicamente dalla maglia quadrata a rilievo ai piani della seconda fase di completamento, alcune delle aperture saranno ampliate verticalmente e trasformate in portefinestre, con il duplice obiettivo di aumentare la superficie finestrata per gli ambienti residenziali e di frammentare la composizione ora eccessivamente compatta e ripetitiva.
Il progetto prevede la realizzazione sulla copertura piana, di un tetto-giardino, con sistemazione a verde di gran parte della superficie perimetrale mentre al centro e sul retro si realizzerà un’area pavimentata, coperta da una pergola con moduli fotovoltaici semitrasparenti che, oltre al pregio estetico, hanno il vantaggio di far filtrare la luce naturale nello spazio sottostante, realizzando in tal modo una veranda luminosa e contemporaneamente ombreggiata in grado di garantire protezione dalle intemperie per l’ampia area di soggiorno all’aperto a disposizione dei residenti.
Anche il cortiletto interno al piano primo, vicino allo spazio gioco, sarà sistemato con sedute intorno a due fioriere in cui saranno piantate due piante di limone per offrire ai residenti un’ulteriore area di incontro all’aperto. La distribuzione interna ai vari piani è stata invece radicalmente ridisegnata, con esclusione del piano interrato con gli ambienti con volte a crociera o a botte, che saranno conservati nella configurazione originaria.
Al piano rialzato e ai piani superiori si prevede la demolizione delle pareti divisorie e la ricostruzione secondo il nuovo disegno che prevede la creazione di diciotto unità immobiliari, costituite da due, tre o quattro vani più servizi, per circa cinquantaquattro residenti. Al piano seminterrato e al piano rialzato sono previsti i servizi integrativi per l’abitare e servizi urbani.
Ci saranno locali comuni e spazi polivalenti di quartiere, uno spazio conferenze-riunioni, un ufficio, officine per la casa e sedi di associazioni, palestra e gioco bimbi, uno spazio studio, e una cucina condivisa. Gli alloggi saranno realizzati al primo, secondo e terzo piano.