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LA DINAMO ALZA I TONY
L’MVP dello scorso campionato restituisce l’entusiasmo al Banco
La scossa è arrivata. Si è materializzata sotto forma di guardia-ala colored di 198 centimetri ed un quintale di peso, talento esplosivo e caratterino bizzarro, che gli occhi imploranti di Federico Pasquini intendono convertire in leadership. Il calcio rabbioso alle ansie ed alle ambizioni ridimensionate, alle magre figure di coppa ed agli stenti periodici in regular season, è una firma scintillante conquistata da un rapido blitz di Stefano Sardara. Tony Mitchell rientra nella lega italiana, che a Trento lo ha designato MVP dello scorso campionato, prima che un sontuoso ingaggio lo chiamasse ad un massacrante tour di lunghi voli nel gelo della Russia. L’entusiasmo tra i tifosi del Banco di Sardegna è palpabile. L’acquisto del grande tiratore e solista è una grande arma supplementare, che accentua notevolmente il potenziale offensivo di una Dinamo ancora alla ricerca di una propria identità equilibrata di gioco, dopo il passaggio dal libero basket di Meo Sacchetti agli schemi rigorosi di Marco Calvani.
Tony Mitchell porta tre cose importanti al Banco di Sardegna, che va all’assalto delle prime posizioni della classifica e si prepara alla griglia dei play-off con la voglia di tornare protagonista.
La prima è una cattiveria agonistica, che ai bravi ragazzi del roster 2015-2016 è mancata in numerosi appuntamenti. Mitchell è uno spirito fumantino, un trascinatore che odia perdere: ed è contagiosa la sua determinazione nell’assumersi le responsabilità.
La seconda considerazione coinvolge la duttilità del 26enne campione USA, che può muoversi in tre ruoli diversi secondo la lettura tattica del match, che Tony annusa con lo spirito del predatore. Da guardia ha un inarrestabile uno contro uno in accelerazione. Dell’ala ha il naturale egoismo e la facilità nel tiro da fuori e controtempo. Uno dei grandi meriti di Mitchell è la grande pericolosità, che spesso chiama al raddoppio le difese avversarie. La sua rapida lettura permetterebbe così all’isolato Logan, al pirotecnico ed alterno Haynes ed allo stesso Alexander una libertà insperata.
La terza freccia all’arco della grande promessa dei Milwaukee Bucks è la facilità disarmante di realizzazione con differenti soluzioni. L’uomo è un terribile solista, che Trento esaltava con un gioco impostato per liberare agevolmente il proprio purosangue. Il campione del Banco è un uomo da play-ground, che affida all’istinto ed alla scelta di tempo la migliore risposta all’assalto alla zona avversaria.
Il quintetto di una Dinamo da bis tricolore dovrebbe presentare un play vero che innesca due guardie alternate come il freddo Logan ed il potente Haynes, un’ala tiratrice come Tony Mitchell, un’ala forte come il bravissimo Alexander restituito alla migliore condizione e con alcuni minuti di qualità affidati ad un Eyenga saggiamente vicino al canestro. Poi un centrone comunitario, che nelle segrete stanze Sardara e Pasquini cercano secondo opportunità di mercato, per restituire al Banco di Sardegna la patente di primattrice, che molti accreditavano alla vigilia.
Ma in attesa di un nuovo colpo, l’arrivo di Mitchell è una accelerazione impetuosa ai sogni di Sassari. La voglia di vincere è tornata. Attendiamo le rassicuranti risposte del parquet.
Alberto Cocco
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