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Il teatro sassarese in Portogallo per “Lìngua, Festival Internazionale di Teatro delle lingue minoritarie”
La manifestazione si terrà dal 10 al 12 giugno a Barcelos con il sostegno della Regione Sardegna e dei Comuni di Sassari e Tempio
Sarà la compagnia Paco Mustela, affiliata alla UILT (Unione Italiana Libero Teatro), a rappresentare le lingue minoritarie in Italia alla prima edizione di “Língua, Festival internazionale di teatro delle lingue minoritarie”, in programma dal 10 al 12 giugno prossimi a Barcelos, città nel nord del Portogallo.
Alla compagnia si affiancherà la Fondazione Maria Carta, che ha tra i suoi scopi la salvaguardia e la diffusione delle lingue della Sardegna. La lingua sassarese sarà così protagonista dell’importante manifestazione, dedicata al drammaturgo e poeta Gil Vicente, che tra il XV e il XVI secolo segnò l’affermazione del moderno teatro portoghese.
La compagnia Paco Mustela proporrà un classico del teatro in lingua sassarese, la commedia “Fozzia lesthra zia Ciccitta” di Giovanni Enna, presente nel suo repertorio da diversi anni e che raccoglie a ogni rappresentazione unanimi consensi di pubblico e di critica. «Siamo molto onorati di essere stati selezionati per rappresentare le lingue minoritarie – dichiara Pierangelo Sanna, presidente della compagnia Paco Mustela –. È un riconoscimento che premia il nostro impegno ultradecennale nella promozione e valorizzazione dell’arte del teatro in Sardegna».
Il festival, con cadenza biennale, punta a sviluppare una riflessione sul teatro amatoriale come espressione di conservazione e promozione delle lingue minoritarie. Il Teatro de Balugas, che cura il festival, ha per questo dato vita a un Club Unesco per la salvaguardia del teatro nelle lingue minoritarie e la sua prima iniziativa è rappresentata proprio dal festival “Lingua”.
Vi saranno infatti rappresentati gli idiomi inseriti nell’Atlante Unesco delle lingue del mondo in pericolo. La rassegna dedicherà per questo alla condizione delle lingue minoritarie un apposito convegno al quale interverrà per la Fondazione Maria Carta il giornalista e studioso Giacomo Serreli con un focus sulla realtà della lingua sarda e le sue varianti e il loro impiego nella letteratura, ma in particolare nell’ambito musicale. Seguirà l’intervento del presidente della UILT Sardegna Marcello Palimodde che parlerà dell’importanza della lingua sarda nel teatro.
Al Festival il presidente della Fondazione Maria Carta Leonardo Marras porterà inoltre il saluto dell’assessore regionale alla Cultura Andrea Biancareddu. Previsti i messaggi di Michele Pais, presidente del Consiglio regionale, e di Gianni Addis, sindaco di Tempio Pausania, città gemellata con Barcelos (dal 2016, durante il mandato di Andrea Biancareddu primo cittadino del comune gallurese).
Sarà presente Laura Useri, assessora alla Cultura del Comune di Sassari: il sindaco Nanni Campus saluterà il Festival con una comunicazione personale di soddisfazione e ringraziamento per l’importanza riconosciuta alla lingua sassarese.
È prevista la partecipazione del presidente nazionale della UILT (Unione Italiana Libero Teatro), Paolo Ascagni che ha attivamente contribuito alla realizzazione del festival. La UILT da anni sostiene l’importanza del teatro spontaneo e, in questo contesto, di quello dialettale inteso come recupero linguistico della cultura popolare, all’insegna della sperimentazione e per la ricerca alternativa al teatro “ufficiale”.
A nome del presidente del Consiglio regionale il presidente della Fondazione Maria Carta, Leonardo Marras, consegnerà la bandiera della Sardegna alla Municipalità di Barcelos, quale simbolo identitario e di appartenenza al popolo sardo non solo per coloro che vivono nell’Isola ma anche per tutti quelli che risiedono nell’Italia continentale e all’estero.
“Fozzia lesthra zia Ciccitta”: la trama. Zia Ciccitta è proprietaria, insieme al marito Agnaziu e alla figlia Peppina, di un modestissimo edificio nel cuore del centro storico di Sassari dove abita ed esercita l’attività di venditrice di vino.
Il vecchio stabile fa gola al subdolo usuraio Gno’ Mario che vuole impadronirsene con la complicità di Doloretta, sorella di Agnaziu. Per ottenere lo scopo, gno’ Mario induce l’ingenuo Agnaziu a firmare una dichiarazione con la quale si impegna a versargli una grossa somma, pena la perdita dello stabile. La povera famiglia cede alla disperazione più nera e accetta l’aiuto offerto dall’avvocato Marracciu, salvato a sua volta dalla schiavitù dell’alcool proprio da zia Ciccitta che con i suoi buoni consigli lo aveva aiutato a ritrovare la dignità perduta in seguito all’abbandono da parte della moglie, fuggita con un giocatore di pallone.
Marracciu, aiutato dai due facchini della carovana Tullietto e Nineddu riesce, con uno stratagemma, ad impadronirsi del foglio compromettente col quale Gno’ Mario intendeva portare a termine il losco intrigo ed alla fine tutto finisce in allegria, con il cattivo Gno’ Mario arrestato dalla guardia Giosuè.
Personaggi e interpreti: Zia Ciccitta Chiara Ara; Ziu Agnaziu Leonardo Marras; Peppina Vanna Doro; Avv. Marracciu Paolo Pintore; Tullietto Antonello Sanna; Gno’ Mario Paolo Salaris; Zia Doloretta Alessandra Sanna; Signò Giosuè Salvatore Delogu.
Regia: Pierangelo Sanna. Scenografia, trucco e parrucco: Monia Mancusa. Costumi: Anouska Montis. Direttrice di scena: Monica Anelli
La Compagnia del Teatro Sociale Paco Mustèla è stata fondata a Sassari il 13 ottobre 2005 da Pier Natale Sanna. La Compagnia è fra le più rinomate in Sardegna dove opera nel campo del teatro di etnia con i suoi testi scritti e recitati in sardo nella variante linguistica sassarese.
Oltre a perseguire un percorso di formazione culturale e teatrale nell’ambito del teatro di tradizione e nel teatro di etnia, ha fin dalla sua nascita indirizzato la sua attività nel campo del sociale e organizza laboratori teatrali a favore di categorie disagiate. In questo ambito si è specializzata nell’organizzare laboratori di teatro-terapia a favore di persone affette da disagio psico-fisico.
Nel repertorio della Compagnia figurano molte fra le più importanti opere teatrali nazionali ed internazionali, molte delle quali sono state adattate e tradotte in sardo nella variante sassarese.
Fra gli autori più importanti rappresentati dalla Compagnia figurano: Eduardo e Peppino De Filippo, Armando Curcio, Samy Fayad, Gilberto Govi, Achille Campanile fra gli autori italiani; Ray Cooney, Neil Simon, Joseph Kesserling fra gli anglosassoni, oltre naturalmente a molti autori della drammaturgia e della letteratura sarda: Giovanni Enna, Grazia Deledda e fra i contemporanei Pier Natale Sanna, Paolo Salaris e Mario Scanu che hanno tradotto e adattato in lingua sassarese tutti i testi rappresentati degli autori citati rappresentati dalla Compagnia.