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L’intervista | Riccardo Frau racconta la storia dell’Aero Club di Sassari
Il libro ripercorre le vicende del sodalizio e le cronache isolane dal secondo dopoguerra agli anni Novanta
“Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare.”
In questa frase attribuita al genio di Leonardo da Vinci è sintetizzato il sogno di volare, l’ambizione, il desiderio di superare i limiti e di abbattere frontiere insuperabili per l’uomo.
Nel libro di Riccardo Frau questi sentimenti vengono inquadrati negli scenari nel nord-ovest dell’Isola, quando dopo il secondo conflitto mondiale si affaccia un fenomeno nuovo, la passione per il volosportivo. Da un hangar di lamiera ondulata e un vecchio biplano, la nascita di un club di una scuola aerea. Ma solo alla fine degli anni ’60, le aspirazioni di un gruppo di pionieri finalmente si materializzano: una piccola flotta di aerei di legno e tela per iniziare, una scuola di volo e così l’Aero Club di Sassari prende vita, con i brevetti per i suoi allievi, fra i quali la prima donna pilota sarda.
L’aeroporto diviene così l’ambientazione su cui si muovono personaggi singolari, ma soprattutto il club si rivela uno spaccato della comunità locale e delle sue varie componenti. In questo percorso, le vicende del sodalizio e quelle personali dei suoi soci si incrociano ripetutamente con le cronache isolane e sullo sfondo scorrono i fenomeni di costume del nord-ovest della Sardegna fra gli anni Sessanta e Novanta. Non solo una trattazione aeronautica, ma anche una rivisitazione dei passaggi che hanno caratterizzato quelle stagioni, con un corredo di oltre 200 illustrazioni, inedite foto d’archivio e articoli di stampa dell’epoca, oltre 150 voci bibliografiche e sei dettagliate interviste.
“Ali sulla Sardegna” è il tuo secondo libro, a due anni di distanza da “Vintage”: con il primo avevi raccontato la Sassari degli anni ’80, utilizzando il fenomeno musicale come filo conduttore. E adesso?
Stavolta il tema, come dice il titolo, è quello del volo e, in particolare, del volo sportivo, che ruota intorno alla storia dell’Aero Club di Sassari, fondato nel 1969. Ma in realtà si tratta di un punto di partenza per ripercorrere le cronache di un territorio, il nord della Sardegna, che sperimentava un altro decennio di grande vivacità, gli anni ’60 per l’appunto. E magari spingersi un po’ oltre, perché in realtà la narrazione parte dal primo dopoguerra e arriva fino alla prima metà degli anni ’90.
Qual è il punto di connessione fra le vicende di un club aeronautico e quelle del territorio di riferimento? Fammi capire meglio.
Certo. Proviamo innanzitutto ad immaginare gli anni cinquanta, quando, dopo i disastri del conflitto, nella generale atmosfera di ricostruzione e ripartenza iniziano a manifestarsi In Sardegna nuovi fenomeni legati al tempo libero e fra questi la passione per il volo sportivo, dove si incontrano personaggi che giungono da percorsi diversi: piloti reduci dalla guerra, giovani cultori di aeronautica, aeromodellisti ed appassionati vari, il tutto mentre l’aeroporto di Alghero-Fertilia, fino a quel momento base militare, sta diventando scalo dei primi voli di linea che congiungono la Sardegna al “Continente”.
È una piccola foto della nostra comunità: fermenti antichi e nuovi che si incrociano, il nord-ovest dell’Isola che inizia a candidarsi come la “porta” del turismo… Ma il vero boom si avrà negli anni ’60 ovviamente. E’ qui che avviene il “cambio di passo” ed è in questo tratto il tema centrale del racconto.
Cosa avviene a quel punto?
In quel momento storico e in quel nuovo humus le aspirazioni di un gruppo di pionieri finalmente si materializzano: una piccola flotta di aerei di legno e tela, una scuola di volo ed è così che l’Aero Club di Sassari prende vita, con i brevetti per i suoi allievi, fra i quali la prima donna pilota sarda (anche questo segno dei tempi e del progresso sociale). La sfida successiva poi diventerà il tentativo di divulgare il volo a tutti i ceti sociali, in controtendenza con l’immagine esclusiva ed elitaria che da sempre aveva caratterizzato l’aeronautica.
Il club, anche in questo caso, diventa un punto di confluenza, un meltin’ pot, in cui si ritrovano e convivono le varie figure professionali del nostro territorio: assieme a magistrati, avvocati e manager, si affermano come piloti anche studenti, operai, guardie carcerarie, vigili del fuoco: c’è perfino chi consegue il brevetto di volo prima della maggiore età e della patente per l’auto, tanta era la motivazione.
Alcuni di questi piloti diventeranno addirittura comandanti dei voli di linea e a questo fenomeno contribuisce non solo Sassari, ma anche Porto Torres, Alghero, Ozieri ed Olbia. Si creò inoltre un importante flusso di appassionati “comuni”, che si recavano in aeroporto per essere portati in volo con gli aerei del club, come pure per alcuni anni fu tradizione organizzare raduni aerei in occasione della Cavalcata Sarda e sorvolare la sfilata in costume.
Nel sottotitolo del libro leggo l’inciso “… e cronache dall’Isola”: quanto incide quest’ultima componente, quella più “storica”?
In effetti le ricerche di archivio hanno fatto sì che, man mano che il lavoro prendeva forma, la parte storica, specie quella dedicata all’evoluzione dei costumi della società isolana, prendesse sempre maggiore peso: è emersa dalle immagini e dalle cronache di stampa del passato l’immagine, a tratti davvero entusiasmante, di una Sardegna lanciata in una stagione di progresso mai vista prima: il boom economico, il turismo balneare (compreso il periodo d’oro del Lido Iride), l’aumento del reddito pro capite indotto dall’industria petrolchimica, la movida algherese e gli anni ruggenti del turismo proiettano una grande suggestione anche ai giorni nostri.
E non dimentichiamo l’arrivo dell’uomo sulla Luna e le telecronache di un grande isolano dell’epoca come Tito Stagno: era davvero un buon momento per “sollevare lo sguardo” e magari sognare il mito di Icaro… Ma non era sempre un periodo facile: dalla pagine del libro emerge anche un’altra Sardegna, quella dei sequestri di persona, che giunsero a toccare persone molto vicine al club, come pure si riportano alcune vicende drammatiche di nostri corregionali che non hanno fatto ritorno dal loro ultimo volo.
Parlavi di ricerche di archivio. A cosa ti riferisci?
Intanto, va detto che tutto parte dal ritrovamento casuale della mia tessera di socio dell’Aero Club di Sassari risalente al 1969: avevo 5 anni allora, ma mio padre Cesare, co-fondatore del club assieme a Gian Luigi Pistidda, mi aveva già reclutato…
A quel punto si è aperta la caccia negli archivi di famiglia, dove ho trovato immagini inedite e preziose di ogni genere, con foto e negativi che risalivano fino agli anni ’40, ancora custoditi nella busta di un noto negozio di ottica tuttora attivo in città: dall’aeroporto di Fertilia con ancora visibili gli hangar della seconda guerra mondiale, ai primi aerei di linea che facevano la tratta Alghero-Roma.
Qualcuno ricorderà, vedendo le foto d’epoca, di come lo scalo dei voli di linea venne trasferito da uno spartano hangar di lamiera ondulata alla nuova aerostazione, nata negli anni ’70. Aggiungi a questo alcune foto aeree di Sassari negli anni ’60, con le interviste ai pionieri del volo di allora (alcuni sono ancora in ottima forma), che riportano i loro ricordi di ragazzi, con la descrizione dei luoghi di ritrovo e dei riti della gioventù locale e ne viene fuori un quadro fresco e nitido, nonostante gli anni trascorsi.
Non solo una trattazione aeronautica, quindi.
Esatto: quello è il tema centrale, dedicato agli appassionati del volo e dei suoi albori, ma la sua cornice è proprio la rivisitazione di costume delle varie stagioni postbelliche, dalla utopia beat dei sixties, al periodo dell’austerity degli anni ‘70, per giungere alle icone glamour del “riflusso” del decennio successivo e anche un poco oltre.
E la musica, stavolta?
Ci crederesti se ti dico che alcuni dei più noti musicisti locali sono diventati piloti di aereo proprio all’Aero Club di Sassari?
Domanda che risponde a domanda.
Riccardo Frau, avvocato e dirigente bancario, è autore di decine di saggi giuridici nell’ambito del diritto civile, bancario e assicurativo, gran parte dei quali pubblicati sulla rivista giuridica dell’Università Bocconi.
Già borsista del Consiglio Nazionale delle Ricerche e docente a contratto di istituzioni di diritto privato presso l’Università di Sassari, ha collaborato, con pubblicazioni e conferenze, con le Università di Bilbao e di Barcellona e, presso quest’ultima, ha partecipato ai lavori del pool ministeriale Grupo de Ricerca en Dret Privat, Consum i Noves Tecnologies.
Nei primi anni 2000 è stato componente della Commissione Paritetica Stato-Regione Sardegna, nella quale ha svolto attività normativa presso il Ministero degli Affari Regionali.
Socio dell’Aero Club di Sassari all’età di sei anni, ha trascorso l’infanzia volando con diversi piloti citati nella narrazione, trovandosi così ad assistere al momento di maggiore espansione dell’associazione, oltre che alle principali manifestazioni aeronautiche sul territorio.
Dopo la laurea in giurisprudenza, è stato chiamato in Aeronautica Militare, prima all’aeroporto Tommaso Fabbri di Viterbo e successivamente all’aeroporto Mario Aramu di Alghero, dove ha operato presso la Segreteria Comando.
“Ali sulla Sardegna” è il suo secondo saggio retrospettivo, dopo la pubblicazione, nel 2020, di Vintage. Rock e dintorni nella Sassari degli anni ’80.