Agricoltori e allevatori del sassarese si uniscono allo sciopero dei camionisti

Il corteo avrà luogo domani nel comune di Ozieri

La protesta degli autotrasportatori in Sardegna è giunta al quinto giorno di presidio e non accenna ad fermarsi. Richiedono un intervento tempestivo sul costo del carburante e del trasporto merci che giungono via mare, maggiorato dalla condizione di insularità. Finché non giungeranno risposte dalla capitale, si protesterà a oltranza: c’è chi dice fino al 31 marzo o addirittura oltre.

Sebbene le manifestazioni siano pacifiche e monitorate dalla Questura sassarese, la tensione nei porti resta comunque alta. A Porto Torres e Olbia decine di camion continuano ad occupare le banchine, rallentando inevitabilmente gli sbarchi e gli imbarchi di traghetti e mercantili e, di conseguenza, anche il carico e scarico delle merci e dei mezzi. Questo ha costretto i principali corrieri espresso nazionali a sospendere le spedizioni e le consegne da e per la Sardegna.

Mentre la protesta dei carburanti va avanti, ad essa se ne aggiunge un’altra proveniente dal mondo delle campagne: pastori, agricoltori e cittadini hanno organizzato per sabato 19 marzo un corteo nel Sassarese. La partenza è prevista alle 18:30 dalla rotatoria di Chilivani, verso Mesu ‘e Rios, e si proseguirà in direzione San Nicola, nel comune di Ozieri.

Seppur il motivo principale sia il caro carburante, la protesta riguarda anche i rincari delle materie prime, del mangime e dei concimi, che opprimono le aziende nelle campagne. Tra la siccità e il ritardo delle forniture, a causa del blocco delle navi provenienti da Russia e Ucraina, gli allevatori sono costretti a razionare le scorte e temono che a breve gli animali inizieranno a soffrire la fame.

Nel frattempo alcune merci iniziano a scarseggiare nei negozi di tutta l’Isola. Se la situazione non si sbloccherà, diverse aziende saranno costrette allo stop per mancanza di materie prime, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.