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Provvedimenti in Gallura a discapito dei magnati russi e dei lavoratori sardi
A rischio anche la stagione turistica che sta per avviarsi
Mentre si attendeva l’inizio della stagione estiva, per poter “rinascere” dopo gli oltre due anni bui della pandemia, è arrivata la guerra in Ucraina che adesso minaccia il turismo in Gallura e non solo.
Nei giorni scorsi sono stati effettuati i primi provvedimenti in Costa Smeralda: diversi i controlli a tappeto della Guardia di Finanza di Sassari e di Olbia con l’obiettivo di sequestrare i beni dei magnati russi, tra cui yacht e ville, come effetto delle sanzioni nei confronti della Russia. Le zone interessate sono quelle di Porto Cervo, Porto Rotondo e Portisco.
Le proprietà dei magnati sono state “congelate” e sarà possibile solo eseguire la manutenzione e la sorveglianza dei beni in questione. Si stima che in Costa Smeralda ci siano altrettante decine di ville che potrebbero soffrire lo stesso destino.
Oltre ai sequestri, un’altra conseguenza riguarda l’occupazione dei lavoratori, molti sardi, che lavorano stagionalmente nelle ville e negli yacht di oligarchi, finanzieri e milionari russi. Sono giardinieri, addetti alla vigilanza, operai edili, manutentori, colf, cuochi e autisti, a cui è già stato dato il ben servito nelle scorse settimane.
I licenziamenti e i sequestri minano il turismo dei russi, uno dei più redditizi in Costa Smeralda, dove, secondo l’Osservatorio Sardegna turismo, trascorrono le vacanze oltre 40 mila russi, per un totale di 220 mila presenze. Sono a rischio anche gli arrivi di flussi turistici da parte dei paesi dell’Est Europa e dall’estero.
«Come da noi ampiamente previsto – asserisce Mirko Idili, del sindacato di Cisl Gallura -, la scellerata decisione russa di portare la guerra in Ucraina, non tarda a far sentire i primi effetti del conflitto anche nel Nord Est dell’Isola. La nostra è una realtà nella quale vi è una ingente presenza di capitali ed investimenti, sotto forma di sontuose ville e mega yacht che fanno capo a tante società riconducibili ad oligarchi, finanzieri e milionari russi».