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Teatro e sostenibilità ambientale, il nuovo progetto del cada die tra istituti penitenziari e comunità di recupero
Giovedì e venerdì, due giorni di confronto con i ragazzi della comunità la collina: in scena lo spettacolo “Pesticidio” con videointerviste e dibattiti; don Ettore Cannavera: «Per il recupero dei nostri giovani non serve il carcere, ma cultura e formazione»
IL PROGETTO “TEATRO TRA CARCERE E TERRITORIO”
«Sono più che convinto che il carcere non sia la risposta giusta per chi commette reati. I numeri sulle recidive lo confermano. Solo il 4% di chi è stato da noi, è poi tornato a delinquere. L’unica risposta corretta è la formazione, ossia la possibilità di scontare la pena in forma educativa. Va superata una certa mentalità “forcaiola” che li vorrebbe tutti dietro le sbarre. Non è utile a loro, e non lo è neanche per tutta la nostra società – spiega Cannavera –. Ospitando questo progetto, diamo seguito al nostro convincimento, che il confronto col mondo della cultura sia fondamentale per i nostri giovani, per far crescere la loro consapevolezza e mostrargli delle alternative valide alla delinquenza».
Lo spettacolo “Pesticidio”, in scena giovedì alle 18, è aperto al pubblico.
Il progetto, avviato lo scorso luglio con i detenuti della Colonia Penale di Isili, e che coinvolgerà la Colonia penale di Is Arenas, gli studenti del Liceo Euclide e delle scuole superiori serali seguite dal CPIA Karalis (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti), mira a creare un ponte tra le attività lavorative all’interno delle strutture e alcune iniziative portate avanti in questi anni da ricercatori, agricoltori e imprese di edilizia ecosostenibile. Tutte esperienze che, nel pieno rispetto dell’ambiente, sono riuscite a inserirsi nel mondo del mercato, trasformando materiali di scarto destinati allo smaltimento, in prodotti di eccellenza.
IL DOCUMENTARIO “DAGLI SCARTI NASCON TESORI”
In questi mesi Piludu e Mascia hanno realizzato una serie di video interviste ad alcuni protagonisti di questo cambiamento culturale prima ancora che imprenditoriale: Daniela Ducato (Edilana), Salvatore Porta (Agricoltura naturale – Margine Verde), Gianluigi Bacchetta (Ordinario di Botanica Ambientale e Applicata e Direttore dell’Orto Botanico di Cagliari), Maddalena Achenza (ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura all’Ateneo di Cagliari), Bachisio Bandinu (antropologo e scrittore), Giampietro Tronci e Gigi Usai (paesaggisti del progetto Barega) e Giuseppe Delogu (professore Dipartimento di Agraria a Sassari).
LO SPETTACOLO “PESTICIDIO” – LA SCHEDA
collaborazione alla drammaturgia Alessandro Mascia e regia
con Pierpaolo Piludu
voce fuori campo Lia Careddu
regia Alessandro Mascia
luci e suono Giovanni Schirru
Bachisio è un anziano contadino: un uomo buono, semplice, fortemente legato alla sua terra. La sua storia è simile a quella di tanti contadini, vittime come lui, di “Bentulare”, una grande impresa che sta acquistando enormi appezzamenti di terreni in tutta la Sardegna per coltivarli in maniera intensiva. Per alcuni mesi suo figlio Michelangelo, da poco laureato in agraria, si è incontrato con diversi amici (un ingegnere, un ricercatore del CNR, un professore di botanica dell’università e il responsabile di un’azienda di edilizia biologica), per studiare come rinnovare l’azienda di famiglia cercando di coniugare le antiche conoscenze agricole dei suoi nonni con la ricerca scientifica e la produttività, in un contesto di grande rispetto per la natura. Da questo “brain storming”, o “trumbuttu de xrobeddus”, come dice Michelangelo, sono nate una casa e un’azienda ecologiche, autosufficienti dal punto di vista energetico, capaci di trasformare in ricchezza quasi tutti gli scarti. Potrebbero diventare un modello per tanti giovani e tanti altri agricoltori. Bachisio però, purtroppo, sta vivendo dei giorni di grande dolore: Maria Grazia, la moglie, è ricoverata in ospedale a causa di una grave crisi respiratoria e Michelangelo è rinchiuso nel carcere di Uta. Qualche settimana prima, Bachisio e suo figlio avevano chiesto con insistenza ai responsabili di “Bentulare” di non irrorare con pesticidi i campi attigui ai loro, quantomeno nei giorni di vento, per non inquinare le loro produzioni biologiche. Gli operai della grande impresa avevano invece continuato. Michelangelo aveva così deciso di utilizzare qualunque mezzo per porre fine a quella situazione, soprattutto perché sua madre, quando l’odore acre dei pesticidi entrava dentro la loro casa, non riusciva più a respirare. Man mano che va avanti, il racconto di Bachisio si fa sempre più appassionato e diventa una dichiarazione d’amore alla giustizia, alla Terra, e all’amore stesso.
REGOLE PER L’INGRESSO ALLO SPETTACOLO
Tutti gli appuntamenti si svolgeranno nel rispetto delle prescrizioni anti Covid-19 e saranno a numero chiuso con prenotazione e green pass. Per le prenotazioni sono attivi l’indirizzo email: info@comunitalacollina.org e i numeri telefonici: 070743923; 070742430 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14). Si consiglia di presentarsi almeno 30 minuti prima dell’inizio degli eventi.