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Oltre il 50% dei gamer dedica più tempo ai videogiochi, dopo la pandemia
Nell’ultimo anno e mezzo, il Covid19 ha stravolto la vita di tutti noi, modificando profondamente la nostra quotidianità
lavoro da remoto, didattica a distanza e distanziamento sociale sono entrati nella nostra routine, incrementando sensibilmente il tempo trascorso a casa. Questi cambiamenti hanno influenzato ogni aspetto della sfera professionale, relazionale e del tempo libero dell’individuo – non fa eccezione il mondo del gaming che, secondo alcune stime, coinvolge in Italia quasi 17 milioni di videogiocatori.
Con questa consapevolezza, Kingston FURY, divisione di Kingston Technology Europe Co LLP, società affiliata di memorie di Kingston Technology Company, Inc., leader mondiale nella produzione di memorie e nell’offerta di soluzioni tecnologiche, ha voluto investigare come, negli ultimi mesi, per effetto dell’emergenza sanitaria, sono cambiate (anche) le abitudini e le esigenze dei “gamer”.
L’indagine è stata condotta all’interno della community del brand, coinvolgendo un panel di appassionati in cui la maggioranza trascorre tra le 5 e le oltre 20 ore a settimana giocando a videogiochi di diverso genere. Dal sondaggio emerge un primo fondamentale dato: oltre il 50% del campione ha incrementato il tempo dedicato al gaming nel corso dell’ultimo anno e mezzo, soprattutto nei periodi di lockdown e/o di restrizioni più rigide.
In assenza di attività a cui potersi dedicare all’esterno, i videogiochi sono infatti diventati per gli appassionati del genere una vera e propria valvola di sfogo: ben l’83% degli interpellati, addirittura, afferma che il gaming lo ha aiutato a svagarsi e a superare questo periodo difficile.