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Sassari celebra Caravaggio e i caravaggeschi
Una mostra d’arte, a cura di Vittorio Sgarbi, omaggia la cifra stilistica del Caravaggio, uno dei maggiori riferimenti della pittura europea del XVII secolo, e delinea l’intensa stagione del caravaggismo, in Italia e all’estero.
Impaziente attesa per l’evento artistico – culturale “La pittura di realtà – Caravaggio e i caravaggeschi”, curata dall’illustre critico d’arte Vittorio Sgarbi e coordinata dall’antiquario Luciano Serra, direttore artistico di “Sassari Rinascimento”.
Dal 26 giugno al 31 ottobre, il Palazzo Ducale della Città di Sassari apre le porte all’incontenibile genialità di Michelangelo Merisi, il Caravaggio, le cui opere sintetizzano il notevole contributo dell’artista inquieto alla pittura europea del suo tempo. Un realismo così acuto ed esasperato che scalza i dettami pittorici rinascimentali della precisione geometrica, per rappresentare con puntualità solo ciò che si prospetta allo sguardo. L’arte non è più approdo alla bellezza ma rappresentazione del reale in tutta la sua drammaticità, delineata dal controllo della luce che rivela la sensibilità caravaggesca.
Un percorso espositivo di trenta opere, un terzo delle quali proveniente da due istituzioni della Città di Sassari -Museo Sassari Arte, Canopoleno, Chiesa delle monache Cappuccine- e da prestigiose collezioni private italiane ed estere.
Apre la mostra un capolavoro della produzione giovanile del Caravaggio: la Medusa, da cui traspare tutta la determinazione dell’artista, che diviene un affascinante stimolo per numerose personalità, incoraggiate ad imitarne il linguaggio. In questo, si omaggia Roberto Longhi, che esalta la figura del maestro riconoscendogli un ruolo determinante nella pittura del 600.
Una sezione di grande rilevanza per il genio è dedicata alla natura morta. La figura più vicina allo spirito caravaggesco è Tommaso Salini, di cui potrà ammirarsi una canestra di frutta, riflesso della suggestione dipinta da Caravaggio negli anni giovanili.
Esposte otto nature morte, alcune delle quali fanno luce sull’attività accademica romana del marchese Giovan Battista Crescenzi, forgia della natura morta caravaggesca. Sono presenti inoltre due autentici capolavori provenienti da una collezione privata, attribuiti a Luca Forte, un grande caravaggesco napoletano, e al romano Niccolò Stanchi. Opere eccellenti conservate a Sassari, di cui la maggior parte degli abitanti ignora l’esistenza.
Presenti, altresì, alcuni inediti, singolari nella loro peculiarità, i quali schiudono un’analisi critica su effettivi capolavori che attendono ancora una precisa identità: l’ Incredulità di Tommaso, in cui si esprime il sentimento del caravaggismo francese e si fondono gli impulsi delle tendenze romane dell’ultimo Caravaggio; la malinconica Maddalena con mirabili variazioni di colore e luce, tipici di un intenso Giovanni Serodine.
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