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Il 5 aprile 1994 moriva Kurt Cobain, l’anima del Grunge
L’8 aprile 1994, il corpo fu trovato da Gary Smith nella serra presso il garage nella sua casa sul Lago Washington. Era morto da tre giorni
Il 5 aprile 1994 moriva suicida Kurt Cobain. Aveva solo 27 anni ed era all’apice della carriera, ma la sua vita privata era minata dalla depressione e dell’abuso di droga.
Cobain, che nel 1987 fondò i Nirvana insieme a Krist Novoselic e Dave Grohl, oggi frontman dei Foo Fighters, fu definito il portavoce della cosiddetta “Generazione X”, capace di raccontare il male di vivere attraverso il grunge ma vittima lui stesso di quel male oscuro che lo spinse verso il suicidio, arrivato a 27 anni.
Nel 1991 l’uscita del singolo Smells Like Teen Spirit segnò l’inizio di una nuova generazione. I media musicali avrebbero infatti conferito a quel brano il titolo di «inno di una generazione» e con esso a Cobain l’appellativo di «portavoce della generazione X».
Cobain è diventato un’icona vera e propria fra i giovani di ormai quasi due generazioni, a tal punto da influenzare tuttora sia la musica sia la cultura giovanile. A Cobain non piaceva che ci si riferisse a lui come con Bob Dylan, definendolo «il portavoce di una nuova generazione», ma ottenne ugualmente tale titolo. Secondo la rivista Rolling Stone Cobain è stato il miglior artista degli anni novanta nonostante la sua breve vita. È stato inoltre inserito al 45º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone e al 73º posto della lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Stone.
Tra i più celebri brani che recheranno per sempre il suo inconfondibile timbro, “Smells Like Teen Spirit” (1991), “Come as You Are” (1992), “Lithium” (1992), “In Bloom” (1992) e “About a Girl” (1994).
Negli ultimi anni della sua vita Cobain ha lottato contro la dipendenza dall’eroina e le pressioni dei media su di lui e sulla moglie Courtney Love, da cui ha avuto una figlia di nome Frances Bean.
Il testo della lettera, trovato accanto al corpo, per alcuni non fu altri che una conferma del suo suicidio:
Nel testo Cobain cita il brano di Neil Young “My My, Hey Hey (Out Of The Blue), utilizzando il passaggio “E’ meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente“, spiegando poi perché aveva deciso di smettere di lottare. Il passaggio impressionò Young a tal punto che il cantautore scelse di dedicare parte dell’album “Sleeps with Angels” alla sua memoria.
“A Boddah.
Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po’ vissuto che preferirebbe essere un bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere abbastanza semplice da capire. Tutti gli avvertimenti della scuola base del punk-rock che mi sono stati dati nel corso degli anni, dai miei esordi, come l’etica dell’indipendenza e della comunità si sono rivelati esatti. Non provo più emozioni nell’ascoltare musica e nemmeno nel crearla e nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento alzarsi forte l’urlo del pubblico, non provo quello che provava Freddie Mercury, che si sentiva inebriato dalla folla, ne traeva energia e io l’ho sempre ammirato e invidiato per questo. Il fatto è che non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo (e l’apprezzo, Dio mi sia testimone che l’apprezzo, ma non è abbastanza).
Ho apprezzato il fatto che io e gli altri abbiamo coinvolto e intrattenuto tutta questa gente. Ma devo essere uno
di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Sono troppo sensibile. Ho bisogno di stordirmi per ritrovare quell’entusiasmo che avevo da bambino. Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fan della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l’empatia che ho per tutti. C’è del buono in ognuno di noi e credo di amare troppo la gente, così tanto che mi sento troppo fottutamente triste. Il piccolo triste, sensibile, ingrato, pezzo dell’uomo Gesù! Perché non ti diverti e basta? Non lo so. Ho una moglie divina che trasuda ambizione ed empatia e una figlia che mi ricorda di quando ero come lei, pieno di amore e gioia.
Bacia (Frances, ndr) tutte le persone che incontra perché tutti sono buoni e nessuno può farle del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportare l’idea che Frances diventi una miserabile, autodistruttiva rocker come me. Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall’età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perché a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perché io amo e mi rammarico troppo per la gente. Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e il supporto che mi avete dato negli anni passati. Io sono un bambino incostante, lunatico! E non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
Pace, amore, empatia. Kurt Cobain.
Frances e Courtney, io sarò al vostro altare.
Ti prego Courtney tieni duro, per Frances.
Per la sua vita, che sarà molto più felice senza di me.
VI AMO. VI AMO“.
( GettyImages)